"Quei macellai da pestare"| Ma la spedizione punitiva saltò - Live Sicilia

“Quei macellai da pestare”| Ma la spedizione punitiva saltò

Foto d'archivio

Il racconto del pentito Tantillo. Nel mirino del clan di Porta Nuova commercianti di via Montalbo.

PALERMO - MAFIA
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PALERMO – I fratelli Filippo e Agostino Matassa, considerati al vertice della cosca dell’Acquasanta (Filippo Matassa è suocero del pentito Vivo Galatolo), si sarebbero rivolti agli uomini di Porta Nuova per punire due commercianti.

Giuseppe Tantillo, collaboratore del Borgo Vecchio, non conosce il movente, ma ricorda che “Giuseppe Di Maio spesso accompagnava Alessandro D’Amrbogio e Antonino Criresi… una volta ci è stato mandato per una spedizione punitiva che si doveva fare in via dei Cantieri… cosa che non è avvenuta… di due ragazzi di via Montalbo che hanno una carnezzeria in quanto questi ragazzi avevano dei problemi con Filippo Matassa e il fratello Agostino…”.

Il compito delle “mazzate” sarebbe spettato a Di Maio e a “D’Amico Salvatore…”. Tantillo doveva solo aspettare per intervenire in caso di necessità. Si erano appostati ma “non si è fatta perché aspettavamo in via dei Cantieri… uno dei fratelli… che abitava là… non è sceso… si opponevano all’imposizione di Matassa ma di preciso non so.. .”.


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