"Nessun danno per il Policlinico"| Tutino non deve risarcire - Live Sicilia

“Nessun danno per il Policlinico”| Tutino non deve risarcire

Il chirurgo Matteo Tutino

C'è un difetto di giurisdizione. La vicenda riguardava gli interventi eseguiti a Caltanissetta.

PALERMO - CORTE DEI CONTI
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PALERMO – Il chirurgo Matteo Tutino non ha provocato alcun danno erariale al Policlinico di Palermo. La Corte dei Conti ha rigettato la richiesta di condanna. Secondo la Procura contabile, il medico avrebbe dovuto versare all’ospedale palermitano 28 mila e 70 euro per gli interventi eseguiti al Sant’Elia di Caltanissetta. Il chirurgo plastico aveva lavorato nelle due strutture prima di diventare primario a Villa Sofia. Il collegio presieduto da Luciana Savagnone ha ravvisato un difetto di giurisdizione.

La vicenda giudiziaria si giocava sulla battaglia fra accusa e difesa. Secondo i pm, Tutino, seppure fosse in aspettativa senza assegni al Policlinico, non avrebbe potuto operare a Caltanissetta. Di avviso opposto gli avvocati del chirurgo plastico, Sabrina Donato e Giuseppe Cannizzo: “Esisteva una convenzione tra i due nosocomi e sino a quando Tutino, prima di essere collocato in aspettativa non retribuita, percepiva lo stipendio dal Policlinico, l’attività prestata al Sant’Elia era a titolo gratuito”. Ed ancora: “È emerso altresì che, già a far data dal 2007, l’ospedale nisseno, per interventi salvavita su pazienti intrasportabili e, quindi, non altrimenti operabili e senza possibilità di cura alternativa, aveva chiesto ed ottenuto la relativa formale autorizzazione”.

Non spetta ai giudici contabili, però, entrare nel merito dell’autorizzazione, ma alla magistratura ordinaria. Da qui il difetto di giurisdizione. Non ha retto alla valutazione dei giudici il “paradosso logico-giuridico” contestato dalla Procura e cioè la possibilità di riconoscere al dipendente pubblico Tutino la possibilità di operare in un ospedale mentre era in aspettativa in un’altra struttura sanitaria. Sul punto, spiega la Corte dei Conti, “ancor più paradossale sarebbe, però, riconoscere all’amministrazione di appartenenza (e cioè il Policlinico, ndr) non altrimenti danneggiata, in assenza di una normativa specifica in tal senso, il diritto di vedersi riversato quanto guadagnato dal suo dipendente presso altra amministrazione, in assenza di autorizzazione, dal momento che, mancando una oggettiva perdita, quanto riversato sarebbe per l’amministrazione di appartenenza, un vero e proprio guadagno”.

In definitiva, “in assenza di uno specifico danno contestato, consistente in un effettivo ammanco, perdita, impoverimento, deve essere accolta l’eccezione della difesa e dichiarato il difetto di giurisdizione sulla vicenda spettando questa all’autorità giudiziaria ordinaria”.

Le grane per l’ex primario della Chirurgia plastica dell’ospedale Villa Sofia di Palermo, e medico personale del governatore Rosario Crocetta, dunque, restano confinate al piano penale. Tutino è sotto processo per peculato, truffa, calunnia e abuso d’ufficio.


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