PALERMO – Il capannone non era mai stato comprato, né ristrutturato. Eppure risultava tutto regolarmente fatturato. È una storia di buona e vigile amministrazione quella che emerge dalla motivazione con cui la Corte dei Conti, presieduta da Luciana Savagnone, ha condannato la Itticomp e i suoi vertici a pagare 359 mila euro per i danni provocati alle casse regionali.
L’impresa, oggi dichiarata fallita, aveva ottenuto un finanziamento da 700 mila euro dall’assessorato alla Pesca per realizzare un impianto di maricoltura a Brolo, nel Messinese. Sono stati i funzionari regionali a scoprire che il progetto era rimasto irrealizzato e a stoppare il pagamento del saldo dopo che la metà del finanziamento era già stata erogata.
Sono stati poi i finanzieri a indagare su Giacomo Napoli e Lorenza Salpietro della Itticomp. Il processo penale si è chiuso con la prescrizione. Quello contabile ha fatto il suo corso ed è giunto ala sentenza di condanna inflitta a Napoli, Salpietro e all’impresa. Si tratta di una sentenza di primo grado, e dunque non definitiva.