PALERMO – Ancora fermo il progetto relativo al parcheggio interrato di piazza Unità d’Italia. Il progetto è stato rispedito agli uffici per ulteriori pareri, principalmente si attende che si esprimano nuovamente i tecnici dei Genio di Palermo. La questione ha acceso gli animi di consiglieri di maggioranza e opposizione in consiglio comunale: questa settimana la discussione di questo e altri Prusst, Programmi di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio, sono stati all’ordine del giorno a Sala delle Lapidi.
Della costruzione di questo parcheggio se ne parla dal 1999. Il progetto prevede un parcheggio a tre piani di circa 7mila metri quadri per un costo che sfiora i 13milioni di euro. Uno spazio che, se fosse realizzato, potrebbe ospitare più di 200 box e quasi 300 posti auto. La ditta che ha presentato il progetto, la Siageco, ha previsto la realizzazione di un nuovo giardino a livello della superficie stradale e, dopo le proteste dei residenti, il mantenimento dei molti posti auto esistenti. Ma il progetto così come è stato presentato certamente non vedrà la luce. Le verifiche di questi anni hanno evidenziato la presenza sotto l’area interessata, di uno dei tanti canali d’acqua interrati nel corso degli anni e che scorrono sotto strade e palazzi di Palermo.
Insomma il progetto dovrà affrontare un nuovo iter burocratico prima di tornare nuovamente in consiglio comunale. Presente oggi in aula anche l’assessore all’Urbanistica Emilio Arcuri e il dirigente d’area Nicola Di Bartolomeo che ha sottolineato: “Per questi ritardi gli imprenditori che hanno presentato i progetti potrebbero, come già è avvenuto, intentare una causa di risarcimento”. Intanto oggi il Consiglio non si è espresso, approvando il rinvio della documentazione, ma non senza polemiche. “Sul progetto di un parcheggio in quella zona siamo d’accordo – ha detto il forzista Giulio Tantillo – ma deve tenere conto delle esigenze dei residenti che già hanno mostrato resistenze. Inoltre va certamente rivalutata la convenzione che prevede l’utilizzo dello spazio da parte della ditta per 99 anni e lo sfruttamento economico dei box. Va però presa una posizione sulla reale fattibilità di un parcheggio interrato e se questa amministrazione lo vuole davvero. Questo lo capiremo solo se il progetto verrà inserito nel piano parcheggi. In caso contrario il messaggio inviato sarà più che chiaro”. In polemica anche il consigliere Mimmo Russo: “Il progetto è vecchio e aveva un senso nell’ottica di una Ztl che si estendeva fino a via Notarbartolo. Ad oggi – ha aggiunto – La Ztl 2 non è mai entrata in vigore e sarebbe più opportuno un parcheggio più vicino all’attuale perimetro della Zona a traffico limitato. Assistiamo inoltre all’arroganza della maggioranza che non sa prendere una posizione, dimostrando di non avere una visione chiara della città che vogliono offrire ai palermitani”.
Alessandro Anello, vicepresidente della commissione alle Attività produttive ha sottolineato come “in continuità amministrativa, visto che Leoluca Orlando governa la città dal 2012, oggi la maggioranza continua a cambiare idea a discapito di tutti quegli imprenditori che presentando i progetti hanno anche già investito denaro. Un atteggiamento davvero poco serio”.
La seduta di oggi in Consiglio si è chiusa dopo aver approvato il rinvio del progetto del parcheggio e il Prusst relativo all’ampliamento dell’Hotel Plaza Opera. La valutazione degli altri interventi, come quello relativo alla costruzione di un centro anziani a Baida, alla realizzazione di un centro per il restauro conservativo e di un supermercato, verranno votati la settimana prossima, ma la maggioranza sembra avere le idee chiare, molto probabilmente bocciando questi Prusst. “La nostra idea di città è molto chiara e non prevede ulteriore consumo di suolo – ha detto il capogruppo del Pd Dario Chinnici – e in questo senso ci muoveremo”. Giusto Catania ha rispedito al mittente le polemiche: “Il Consiglio comunale è sovrano e per fortuna su questi argomenti ha ancora facoltà di esprimersi. Gli imprenditori in quanto tali rischiano denaro e scommettono sulle proprie idee. Gravissimo se qualcuno ha promesso qualcosa garantendo l’approvazione di qualche progetto”.
“In nessuno dei progetti presentati in aula il MoVimento 5 Stelle ha riconosciuto un ritorno per la comunità in termini di rigenerazione urbana e sviluppo sostenibile, né sono stati trovati riscontri di quei quadri programmatici che dovrebbero, per legge, garantire l’organicità degli interventi – ha dichiarato la portavoce del M5S Palermo, Giulia Argiroffi – Pertanto sembrano non esserci i presupposti per approvare alcuno dei Prusst per i quali si delibera. Siamo inoltre sinceramente preoccupati – ha detto la consigliera cinquestelle – per le sorti già compromesse di questa città che da 60 anni procede esclusivamente per deroghe e negazioni sistematiche alla pianificazione, con i risultati che purtroppo sono sotto gli occhi di tutti: la pessima qualità dello sviluppo urbano di Palermo, figlia di un sacco mai conclusosi. Fino a quando non avremo un Prg tecnicamente valido, ogni altra attività che comporta modifiche del territorio e del tessuto, sarà contrastata dal MoVimento 5 Stelle”.
“Non sono più di una decina i progetti Prusst che sono sopravvissuti e sono arrivati oggi in Consiglio comunale. Una selezione su un programma di sviluppo che non ha più senso di esistere e che si può considerare ormai decaduto”. Lo dice il capogruppo di Palermo 2022 a Sala delle Lapidi Antonino Sala. “Per questo – continua – non si può procedere con un’approvazione che sia una mera presa d’atto. Si deve fare una valutazione che tenga conto dell’impatto sul territorio ai giorni nostri, sulle attuali esigenze e ricadute, che non sono più quelle dell’epoca. Inoltre dobbiamo confrontarci – sottolinea Sala – con il modello ispiratore dello schema di massima del nuovo Prg che prevede consumo di suolo ‘zero’. Rivisti nel 2018 i Prusst appaiono come ‘semplici’ varianti urbanistiche. L’unica eccezione sono i parcheggi sotterranei. Palermo ha bisogno di parcheggi ma bisogna valutare gli effetti di tali insediamenti nelle aree indicate. Da parte nostra – conclude – ogni delibera sarà affrontata avendo come linea guida il rispetto del verde”.