Nuovi corsi, utili e meno burocrazia | Ecco il nuovo anno accademico - Live Sicilia

Nuovi corsi, utili e meno burocrazia | Ecco il nuovo anno accademico

La conferenza stampa (foto Triolo)

Il rettore Fabrizio Micari presenta numeri e programmi dell'Ateneo per il 2018-2019.

PALERMO – Tre nuovi corsi di laurea per l’anno accademico 2018/2019, più di tre milioni di euro di utili da poter reinvestire in assunzioni e nuove strutture per i ragazzi e grandi passi avanti nella sburocratizzazione delle pratiche amministrative. Queste sono le principali novità che attendono gli studenti palermitani per il prossimo anno accademico e che il rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari ha presentato nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Steri.

Le nuove immatricolazioni partiranno dal primo agosto, mentre i test d’ingresso per le facoltà a numero chiuso sono fissati a partire dal 29 agosto e continueranno fino al 7 settembre. Chi si è appena diplomato potrà scegliere fra i 128 corsi di laurea offerti da Unipa e oggi potranno prendere in considerazione anche il nuovo corso di “Ingegneria della sicurezza”. Per quanto riguarda le lauree magistrali, la scuola Politecnica potrà annoverare fra le sue specialistiche il nuovo corso di “Design e cultura del territorio”, mentre il dipartimento di Scienze politiche ha attivato il corso di “Compliance, sviluppo aziendale e prevenzione del crimine”, un corso che formerà i ragazzi anche nella gestione dei beni confiscati alla mafia. Tra le novità approvate dal ministero dell’Istruzione anche l’aumento dei posti per le facoltà palermitane di Medicina e Infermieristica: saranno disponibili quindi 350 posti per Medicina e 210 per Infermieristica. Un’offerta formativa insomma che colloca l’Università di Palermo al quinto posto fra gli atenei italiani, scavalcando anche l’università di Pisa.

“Siamo davvero orgogliosi dei nostri risultati – ha detto Micari – abbiamo approvato un bilancio in attivo anche quest’anno. Questo ci consentirà di investire quasi 4milioni di euro. Verranno migliorati e aumentati i laboratori didattici e le aule, faremo investimenti per l’efficentamento energetico e interventi di miglioramento del Cus”. Gli interventi saranno tanti e di vario tipo: l’investimento più consistente di 600mila euro verrà fatto per i laboratori didattici, 300mila euro verranno impiegati per il Cus, 350mila euro invece per il campus di viale delle Scienze e 100 mila euro verranno impiegati per consentire la massima accessibilità alle strutture per gli studenti disabili. I fondi a disposizione consentiranno soprattutto di fare nuove assunzioni: “Sono previste 110 nuove posizioni – ha annunciato Micari -”. Nello specifico verranno reclutati 45 nuovi ricercatori sia di tipo A che di tipo B, 44 nuovi professori associati e 21 nuovi professori associati.

Cerca di placare le polemiche sull’aumento delle tasse universitarie il rettore palermitano: “E’ vero che c’è stato un lieve aumento delle tasse per gli studenti delle fasce economiche più alte, ma è necessario capire che è stata una scelta obbligata viste le condizioni sociali del territorio – ha spiegato Micari – Il 25 per cento dei ragazzi che frequenta Unipa, infatti, ha un Isee inferiore ai 30 mila euro, quindi di fatto non paga tasse universitarie. Nonostante questi numeri, l’ateneo di Palermo fa la sua offerta formativa con una tassazione media inferiore ai 700 euro per studente – ha spiegato Micari – quindi probabilmente la più bassa d’Italia. Per cercare di mantenere questo equilibrio siamo stati costretti ad applicare un aumento del 3 per cento”.

Novità anche sul fronte burocratico e amministrativo: gli studenti in possesso di una carta di identità digitale Spid potranno iscriversi all’università completamente on line, senza recarsi mai alla segreteria. Inoltre è stato approvato definitivamente il regolamento “Alias” per garantire il diritto all’identità di genere. Ovvero, tutti quegli studenti che stanno affrontando una transizione di genere potranno far richiesta di un’identità “alias” che corrisponde al proprio aspetto esteriore da utilizzare per tutte le pratiche interne all’ateneo: “Questi studenti devono avere un solo pensiero, ovvero studiare – ha detto Micari – Da parte nostra metteremo in campo ogni strumento per aiutarli e farli sentire a loro agio”.

Ma dopo le gioie, Micari ha lasciato spazio anche ad una piccola polemica: “Grazie ad un nostro studio siamo arrivati alla conclusione che gli atenei siciliani sono sottodimensionati – ha sottolineato Micari – Ben il 27 per cento degli studenti siciliani, quasi 47mila ragazzi, ogni anno lascia la Sicilia per andare a studiare in altre città. Se i nostri studenti sono costretti ad andare a Bologna o a Novara perchè non ci sono abbastanza posti disponibili nei nostri atenei, questo è un problema che dobbiamo smettere di sottovalutare”.


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