Il "caso Maniace" a Siracusa | Via la soprintendente Panvini

Il “caso Maniace” a Siracusa | Via la soprintendente Panvini

L'assessore Sebastiano Tusa: "Abbiamo fatto delle proposte di trasferimento, a lei la decisione"

SIRACUSA – Via da Siracusa la soprintendente ai Beni culturali, Rosalba Panvini. Avviata la procedura di trasferimento da parte del dirigente Sergio Alessandro, di concerto con l’assessore regionale ai Beni Culturali, Sebastiano Tusa: entro il mese di agosto Panvini non dirigerà più gli uffici di piazza Duomo nella città di Aretusa. Formalmente la decisione arriva per un normale avvicendamento: “Scadono i contratti, è bene rinnovare”, dice lo stesso assessore Tusa. Ma la notizia è di quelle toste perché arriva in piena vicenda “Maniace”, con gli ispettori regionali inviati proprio da Tusa a esaminare autorizzazioni rilasciate dall’attuale soprintendente.

“Si tratta di un normale avvicendamento dei posti apicali delle strutture dell’Assessorato dei Beni culturali – dichiara l’assessore. – Il soprintendente Panvini andrà a ricoprire un altro incarico presso altra sede, così come il dirigente dell’Unità operativa dei Beni archeologici della stessa struttura. È una decisione collegiale che viene concordata con gli interessati. Inoltre la soprintendente Panvini che attualmente ha un problema di salute, dovendosi allontanare dalla sua sede, ha reso necessaria la nomina di un dirigente ad interim che secondo la normativa deve essere un dirigente di servizio; in questo senso è stato individuato l’attuale soprintendente di Ragusa Calogero Rizzuto, funzionario di esperienza che ha già in passato ricoperto cariche di rilievo. Entro il mese di agosto – conclude Tusa – a Siracusa verrà nominato il nuovo soprintendente dei Beni culturali”. 

Il caso che ha portato a questo balletto di nomi è quello della piazza d’armi antistante il castello federiciano che sovrasta la punta estrema di Ortigia: su di essa è in atto un’opera di riqualificazione o un insulto al patrimonio archeologico e paesaggistico come denunciano ambientalisti, comitati di cittadine e esperti archeologi? L’area a ridosso del complesso monumentale, cinquemila metri quadrati sottoposti a vincolo storico-artistico, è di proprietà del Demanio dello Stato. Con un bando pubblico è stata affidata per 12 anni a una società privata per 267mila euro. Il progetto di riqualificazione prevede, tra le altre cose, la costruzione di un risto-bar. Settanta metri quadrati di opera, per quattro di altezza, che i siracusani hanno già ribattezzato “astronave”. Visibile sin dall’esterno del sito. Sarebbe stata, tra l’altro, fissata al suolo, mentre l’area prevede solo strutture provvisorie: se così fosse sarebbe in contrasto con il piano particolareggiato di Ortigia e pertanto avrebbe dovuto essere soggetta a concessione edilizia o a una variante allo strumento urbanistico. È scoppiato un putiferio.

Al centro delle polemiche finiscono soprattutto le autorizzazioni della Soprintendenza e i successivi nulla osta degli uffici comunali, che consentono il nascere di quella struttura che si vede da fuori. Tusa ha inviato gli ispettori. La Procura i carabinieri, che hanno fermato due aziende su cinque per irregolarità contributive e fiscali, ma stanno anche vagliando autorizzazioni e regolarità nell’appalto tra committente e imprese esecutrici. Gli ispettori inviati da Tusa, Riccardo Guazzelli, soprintendente ai Beni culturali di Trapani, Daniela Mazzarella, dirigente del servizio Tutela del dipartimento, e Stefano Biondo, direttore del centro regionale del Restauro, sembra abbiano trovato qualcosa. Si stanno concentrando sulle prescrizioni dettate dalla Soprintendenza, che sono finite nel decreto con cui il dipartimento stesso ha dato la concessione al bando. Gli ispettori regionali stanno verificando se il progetto successivo, poi autorizzato, abbia aderenza con quelle stesse prescrizioni. Annunciati il 13 luglio scorso, hanno cominciato a lavorare il 18, dopo la nomina. Il 21, ossia sabato scorso, Tusa era annunciato a Siracusa per l’inaugurazione della sala ipostila, proprio all’interno del Castello Maniace: non è arrivato. Segno per tanti che qualcosa scricchiolasse. Ora la notizia del trasferimento della soprintendente Panvini. Ancora in assessorato nessuna decisione sul sostituto. Nemmeno sul luogo del trasferimento: “Abbiamo fatto delle proposte – spiega Tusa – è lei che deve rispondere”.

Martedì sui lavori nell’area Maniace ispettori e assessore si incontreranno: “Avrò le prime deduzioni dei miei ispettori – dice Tusa – a metà della prossima settimana avremo l’esito dell’ispezione”.


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