PALERMO – La Tarsu agli alberghi non può essere applicata, in modo indiscriminato, in misura superiore rispetto alle civili abitazioni, le maggiorazioni possono riguardare i locali dedicati alla ristorazione dove è evidente che si produce una maggiore quantità di rifiuti. Fa e farà giurisprudenza la sentenza la n.919/18, ormai esecutiva e di recente passata in giudicato, con cui la Commissione tributaria regionale della Sicilia ha risolto definitivamente a favore di una società che gestisce un albergo a Cinisi, la questione dell’applicazione della Tarsu agli alberghi.
“Pur in presenza di sentenze della Cassazione che hanno stabilito principi di diritto favorevoli ai Comuni – osserva l’avvocato tributarista Alessandro Dagnino, difensore della società alberghiera – la Commissione tributaria Sicilia ha dato ragione a un hotel che si trova nel Comune di Cinisi, facendo applicazione dei principi fissati dalla Corte di giustizia con la sentenza Futura del 16 luglio 2009, invocata in giudizio, secondo la quale ‘spetta al giudice nazionale di merito accertare, sulla scorta degli elementi di fatto e di diritto sottopostigli, se la tassa rifiuti… non comporti che taluni detentori, nel caso di specie le aziende alberghiere, si facciano carico di costi manifestamente non commisurati ai volumi o alla natura dei rifiuti da essi producibili’. La Commissione tributaria regionale ha quindi affermato “doversi censurare tariffe sperequative o immotivate, come quelle adottata dal Comune di Cinisi con riguardo agli alberghi”.
Inoltre, c’è un’altra novità molto interessante: secondo la Commissione tributaria Sicilia, va applicata la riduzione stagionale del tributo in quanto l’albergo in questione è aperto soltanto 7 mesi su 12. La Tarsu, considerata come il pagamento di un servizio reso dal Comune all’albergo, ovviamente, non si applica quando la struttura è chiusa al pubblico. “Si tratta di una decisione di particolare rilievo – afferma Dagnino – soprattutto per una regione come la Sicilia in cui sono numerosissimi gli alberghi che fanno la chiusura stagionale. Va detto, però, che anche se la sentenza fa giurisprudenza non si applica in automatico a tutti gli alberghi, che per ottenere il trattamento dovranno fare ricorso”. (ANSA).