PALERMO – I tempi nella giustizia sono importanti. Se non vengono rispettati si viola il diritto di difesa.
La Cassazione lo ha ribadito annullando senza rinvio il Daspo che era stato imposto l’estate scorsa a un bagarino dello stadio Barbera. Il provvedimento deciso dal questore obbligava l’uomo, indagato per truffa aggravata, a presentarsi fino al 2026 in commissariato mezz’ora prima e mezz’ora dopo l’inizio e la fine tutte le partite casalinghe del Palermo. Un modo per bloccare la vendita in nero dei tagliandi di ingresso al Barbera.
I spremi giudici hanno accolto il ricorso dell’avvocato Enrico Bennici secondo cui, il giudice per le indagini preliminari aveva convalidato il Daspo prima dello scadere del termine di 48 ore dalla richiesta di applicazione del provvedimento. In questa maniera sarebbe stato violato l’esercizio del diritto di difesa, impedendo al legale di presentare memorie o deduzioni. Da qui l’annullamento senza rinvio dell’obbligo di presentazione in commissariato.