PALERMO – Arriva uno sconto di pena per gli imputati del processo sulla “piantagione di marijuana più grande d’Italia”.
Due anni e 6 mesi (più una multa da 28 mila euro) sono stati inflitti a Pietro Martini. I suoi legali, gli avvocati Francesco e Angela Lo Nigro, hanno concordato la pena e ottenuto la sospensione. Due anni e 8 mesi al fratello Vincenzo (più una multa da 30 mila euro). Tre anni e 10 mesi invece sono stati inflitti a Carmelo Collana, dipendente del Comune di Canicattì, imputato anche per la detenzione di una pistola e per furto di energia elettrica. Aveva piazzato un magnete sul contatore per frenare i consumi di energia e alimentare in maniera low cost la piantagione.
Oltre diecimila piante di marijuana furono scoperte fra gli alberi di loti grazie a un drone dai carabinieri di Agrigento nelle campagne tra Campobello e Naro. La sentenza è della Corte di appello presieduta da Adriana Piras