Onorevole Claudio Fava, lei aveva chiesto al neo assessore ai Beni culturali di dire se era massone. Ebbene, l’assessore Alberto Samonà dice alla stampa di essere stato massone. È questo il problema?
“Possiamo declinare tutti i tempi dell’indicativo: lo era, lo fu, solo che il passato remoto in relazione a una loggia massonica non esiste. Non è che dalla massoneria ti dimetti, puoi andare in sonno, ma non è un abbonamento allo stadio”.
Sì, ma è una macchia essere massone?
“La ratio di questa legge è che chi lo è lo dichiari, non che venga trattato con ignominia. Il problema è che tutti quelli che magari lo potrebbero rivendicare con orgoglio, ti dicono ‘lo ero, lo fui’”.
Cioè, lei dice Garibaldi le avrebbe detto: “Lo sono!”, senza girarci attorno.
“Sì, richiamano lo spirito mazziniano, ma Mazzini avrebbe detto ‘lo ero e lo sono, caro Fava’. Negli elenchi della massoneria che sono stati acquisiti dalla commissione antimafia il suo nome c’era. Poi forse quando Musumeci ha vinto le elezioni, ha deciso di derubricare il suo impegno massonico in una autosospensione”.
Ma è questo il problema per lei sulla nomina di Samonà?
“Il problema è che se il suo primo atto è una piccola e graziosa mancanza di glasnost non è dei migliori. Mi preoccupano certe cose, non metto in dubbio che sia un uomo di cultura. Ho amici di destra con i quali sono in condizione di parlare di politica, uno per tutti è Pietrangelo Buttafuoco. Il punto non è che è di destra o che è massone e non lo dice, ma che ha uno sguardo rivolto al passato in modo quasi caricaturale. Io non avrei mai immaginato di trovare un post di qualcuno che saluta il ‘comandante’ Stefano Delle Chiaie, mi sembra una cosa tra il ridicolo e il patetico, per quello che ha rappresentato nella storia di questo Paese, una macchietta”.
Che si aspettava di trovare nella Lega, un maoista?
“Se Buttafuoco avesse accettato, io l’avrei considerato una scelta di altissimo profilo. Io gli avevo chiesto di fare l’assessore con me se fossi stato eletto. Non me ne frega un c. se uno è di destra o di sinistra, ma Buttafuoco non direbbe mai ‘saluto al comandante Delle Chiaie’, o ‘io preferisco Giovinezza’, questa è parodia della politica. Fascismo e antifascismo sono arnesi del secolo scorso? È parodia grottesca della politica, questa. Se vuoi fare l’intellettuale comprendi che la parola fascismo contiene un’idea malata del rapporto tra governo e cittadini. C’è bisogno di andare all’abc del significato della parola? Una cosa del genere la può dire un liceale. Uno che vuole fare l’assessore alla cultura dovrebbe avere un uso attento, giudizioso delle categorie storiche”.
Questo è un governo guidato da un uomo di destra, onorevole Fava. Che ha vinto le elezioni. Non possiamo dimenticarlo, no?
“Musumeci, che oggi dice ‘la gente perbene sta a casa’: è una cosa che fa rabbrividire. Tutti zitti, non si devono ascoltare parole oblique. L’assessore Cordaro oggi per difenderlo ha detto che c’era gente che lo criticava e parlava di pena di morte: ma non è che siccome c’è una testa di c. che dice adesso lo impicchiamo tu puoi dire che tutti quelli che dissentono non sono gente perbene. Musumeci è un personaggio della parrocchia di Regalpetra, pieno di punti esclamativi, pose retoriche, ma questo Parlamento l’ha ridotto una cassetta delle lettere. Penso al numero che ha fatto l’altra volta sul voto segreto, poi mi arriva un file con un suo intervento tonante della scorsa legislatura a favore del voto segreto”.
Ma è vero che volete fare una mozione di sfiducia a Musumeci per farlo venire in Aula, come ha detto l’onorevole Lupo?
“Sì e alla fine sarà un’umiliazione per lui. Dicono: ma è venuto. Sì, è stato cinque minuti, ha urlato come un indemoniato e se n’é andato. No, deve venire a parlare ma anche ad ascoltare, l’idea di sapere ascoltare c’entra con la cultura della politica. Ho rapporti con persone di destra capaci di dire cose che ti fanno crescere, lui ha trasformato l’Assemblea nel liceo Mario Cutelli di Catania, viene a fare la ramanzina del preside ai giovani Balilla. ‘Bambini, in piedi che entra il direttore’, e lui è contento. La sfiducia ha a che fare ancor prima che col contenuto col rispetto delle forme e delle regole, cose che si sono un po’ smarrite”.
Ha capito cosa sta accadendo tra i banchi del Movimento 5 Stelle?
“Auguro ai 5 Stelle di avere un momento di chiarezza e che possano contare su un gruppo solidale e compatto. Se qualcuno vuole stare col governo è bene che lo dica. In questi casi è giusto avere il coraggio di affrontare la questione con la limpidezza biblica, sì sì, no no, da che parte vogliamo stare. Lo dice uno che se n’è andato dai partiti di cui non condivideva la linea politica”.
Come sta andando l’approfondimento in commissione Antimafia sul caso dei comuni sciolti che era emerso durante l’indagine sui rifiuti?
“Ogni volta che si fa un approfondimento si scopre qualcosa che non si è voluto vedere, abbiamo cominciato con Scicli, una situazione che ha collezionato comportamenti stravaganti dal punti di vista politico e amministrativo. Adesso, ascoltando tutti, dal prefetto in su e in giù, viene fuori che questa storia ha collezionato troppe sviste e amnesie. Troppi comportamenti irrituali perché sia solo una somma di casualità e coincidenze”.