No, Italo Svevo al tema di maturità no. Italo Svevo (ritratto nella foto un po’ crepuscolare) l’amico, il creatore, il riflesso di Zeno Cosini. Zeno Cosini, quel tale malfamato – lo ricordiamo ai suoi detrattori – che disseminava tutto il romanzo circa la sua coscienza di ultime sigarette, perno della sua indecisione esistenziale. Abbiamo odiato Svevo (chi scrive e quelli come lui) da ragazzi. Perché era, il signor Cosini, il perno di una malaugurata incapacità che detestavamo – pieni come eravamo dei nostri diciotto anni – e che un giorno ci avrebbe reso simili a lui. Ora che ci pensiamo, però, il tema cade a proposito sulla nostra crisi regionale. Dopo avere eretto limiti invalicabili, tutti si trovano nella necessità di fare un passo a ritroso senza perdere la faccia, pur di firmare un accordo difficile. Difficilissimo, visto che proprio tutti hanno disseminato in questa storia una quantità di proclami eroici. Questa è l’ultima sigaretta. Indietro non si torna. Etc, etc… Ma i discreti colpetti di tosse che avvertiamo oltre le quinte della scena, ci dicono che l’ultima sigaretta è sempre la penultima.
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