Rifiuti, beni culturali e sicurezza |L'affondo del consigliere Neri - Live Sicilia

Rifiuti, beni culturali e sicurezza |L’affondo del consigliere Neri

L'esponente della quinta circoscrizione si appella ai candidati sindaco.

quinta municipalità
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CATANIA – “Ripensare le municipalità o evitare questo spreco di denaro e di tempo”. A parlare è Michele Neri, consigliere della quinta circoscrizione che, dopo cinque anni di intensa attività, tira le somme di quanto fatto, cercando anche di tracciare una strada per il prossimo sindaco, affinché faccia del decentramento una risorsa anziché una potenzialità posteggiata, “come avvenuto fino a oggi”, afferma. L’assenza di dotazione economica, di capacità decisionale per quanto riguarda le piccole problematiche, da una parte, e di seguito alle mozioni e interrogazione, da parte dell’amministrazione dall’altra, avrebbero fatto delle sei municipalità cittadine, secondo l’esponente politico, un ente inutile e costoso. Dall’altra parte, poi, la distanza dell’amministrazione avrebbe peggiorato ulteriormente la situazione.

“Il sindaco Bianco è assente dalle periferie – afferma il consigliere – almeno da San Leone, tranne per i meeting a numero chiuso nel centro di quartiere. Il decentramento, ancora una volta – aggiunge – è rimasto lettera morta. Non posso dire che in Consiglio non siano venuti esponenti della Giunta o dello staff del primo cittadino – precisa – ma non è valso a nulla, neanche a ottenere risposte a semplici domande come lo spostamento di un cassonetto”.

Neri lamenta anche le promesse non mantenute, non  solo quella di dare dotazione organica ai quartieri, ma anche l’invio di dipendenti comunali per potenziare i servizi. “In cinque anni – continua – quasi nessuna delle richieste della popolazione tramite il consiglio di quartiere è stata presa in considerazione”. Per questo, il consigliere si rivolge ai candidati sindaco che, tra due mesi circa si troveranno a fare le stesse promesse, a dare le stesse rassicurazioni. “Bisogna attuare l decentramento – afferma – non solo per dare risposte alla cittadinanza, rendendo produttivo il ruolo dei consiglieri, e per attuare piccole forme di manutenzione e di welfare necessarie nelle periferie come quelle di Catania. Abbiamo cercato di ottenere risposte e oggi, che il sindaco si ricandida, faccio la stessa domanda, che rivolgo anche agli altri: che farà del decentramento? Le periferie riempiono i programmi – aggiunge – ma occorre che si prendano impegni che vadano oltre le parole”.

Neri elenca le necessità di una municipalità vasta, popolosa e piena di nodi da risolvere. A partire da quello viario, con un viale Mario Rapisardi, tra le vie principali del quartiere, perennemente congestionata, costellata di incivili del posteggio e di venditori ambulanti regolarmente abusivi. “Da cinque anni non è cambiato nulla – dice il consigliere – tranne l’asfalto, di cui siamo contenti, ma la questione non ha avuto neanche un passaggio in consiglio per verificare la miglior viabilità alternativa. Insomma, molte scelte non si comprendono – incalza – come quella del senso unico in via Sauro, nonostante sia stato approvato dal consiglio della circoscrizione il ripristino del doppio senso. Che ruolo abbiamo noi qui? Chi decide e secondo quale criteri?”

Rifiuti. Nel quartiere, in via Ameglio, è presente un’Isola ecologica mai entrata in funzione e, oggi, letteralmente devastata e smantellata. “Dai documenti e dalle parole dell’assessore D’agata – continua – avevamo capito che l’idea era quella di utilizzare i soldi della Tari per recuperare l’isola ecologica. Che al momento non solo non è stata ristrutturata ma la cui situazione è peggiorata. Eppure, bastava mettere un palo della luce o una telecamera. Ad esempio, sui cassonetti in via Ameglio, è stato più efficace un articolo di giornale che le richieste ufficiali regolarmente protocollate”.

Beni culturali e verde. “Il verde viene gestito senza una programmazione  – afferma ancora, Gli interventi sono effettuati a macchia di leopardo e anche in questo caso ci si chiede quali siano i criteri di scelta. Così come per le manutenzioni, marciapiedi e buche nelle strade. Io faccio parte dell’opposizione – sottolinea Neri – forse per questo le mie richieste non hanno seguito, ma la questione rimane: si sceglie in base a chi fa le segnalazioni?”.

Sicurezza. “Abbiamo richiesto alcuni interventi da parte dei vigili urbani – aggiunge – ma spesso i numeri della polizia locale non consentono di intervenire. Anche in questo caso, occorre che il prossimo sindaco faccia qualcosa. Insomma – tuona Neri – credo che il modo migliore per rilanciare seriamente i quartieri sia quello di scollegare l’azione dal “favore” politico, dalla “cortesia”. Occorre stilare un elenco di priorità per ogni municipalità al quale dovrà attenersi chiunque sia a guidare il Palazzo. Perché qui, nelle municiaplità, il colore politico è quello che si vede meno – conclude: i cittadini infuriati vedono solo rosso e pensano che la responsabilità sia in capo a noi. Così non è, ed è bene che la gente lo sappia”.

 

 

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