CATANIA – Il Piano Casa elaborato dalla Regione Siciliana con legge 6/2010 ha come finalità la messa in sicurezza delle abitazioni per la riduzione del rischio sismico e idrogeologico, la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente dal punto di vista della qualità architettonica e dell’efficienza energetica, mediante l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile e delle tecniche costruttive della bioedilizia, coerentemente con le caratteristiche storiche, architettoniche, paesaggistiche, ambientali ed urbanistiche delle zone dove gli immobili sono ubicati. Inoltre la Legge ha lo scopo anche di rilancio economico del comparto edilizio prevedendo anche percentuali di premialità di cubatura sino al 35% sugli interventi di messa in sicurezza sismica ed efficenza energetica.
L’amministrazione comunale di Catania guidata dal sindaco Enzo Bianco, attraverso l’assessorato all’Urbanistica retto da Salvo Di Salvo, ha ritenuto fosse necessario modificare alcune parti delle delibera di Consiglio Comunale 60/2010. Ecco in breve e in maniera semplificata. L’articolo 2, che riguarda gli “Interventi edilizi di ampliamento degli edifici esterni” prevede adesso “Nel caso in cui l’ampliamento previsto dalla L.R. 6/2010 insiste su area già vincolata a parcheggio ai sensi dell’articolo 2 delle legge 24 marzo 1989 n. 122, occorrerà localizzare in un’altra area attigua un’equivalente area con un nuovo atto di vincolo irrevocabile”. Area che, però, si deve trovare entro i 500 metri dal sito originale.
Per quel che riguarda l’articolo 3 “Interventi per favorire il rinnovamento del patrimonio edilizio esistente” è stato eliminato il comma 2 e cioè: “L’intervento dovrà rispettare le prescrizioni previste dallo strumento urbanistico vigente per la zona edificabile interessata dalla ricostruzione, fatta eccezione per gli indici di edificabilità” perché le scelte di natura architettonica non sono si competenze del Comune bensì della Soprintendenza. E’ stato modificato anche il comma 3 del medesimo articolo 3 perché viene considerata cubatura utile da ricostruire la sommatoria della cubatura immobile preesistente, la premialità, l’indice di edificabilità della zona di Prg sulla quale ricade il progetto. Inoltre gli oneri concessori saranno quantificati in riferimento alle aliquote in vigore “del rilascio del provvedimento concessorio” mentre prima erano quantificati al momento della presentazione dell’istanza.
Un’altra importante modifica e consentire l’applicazione del Piano Casa in tutti quelli edifici che ricadono in area di vincolo decaduto di sede stradale. Per concludere ecco alcuni dati: pratiche presentate dall’entrata in vigore del Piano Casa (dal 7 agosto 2010 al 25 febbraio 2015: 184; denegate: 35; esitate: 109, in fase istruttoria: 40. “Siamo intervenuti – spiega l’assessore all’Urbanistica Salvo Di Salvo – per eliminare alcune incongruenze e per migliorare il Piano in generale. Si tratta di uno strumento importantissimo sono solo per lo sviluppo della città ma anche per garantire il rispetto delle norme e degli equilibri urbanistici ed ambientali”.