CATANIA – “Sbugiardate le menzogne sul parere del Cru. Le indicazioni del Consiglio Regionale Urbanistica (Cru) declassano il Pua (il Piano urbanistico attuativo per Catania Sud n.d.r.) da piano urbanistico a piano di lottizzazione”. Lo affermano ad alta voce i rappresentanti del Comitato No Pua che, stamattina, hanno organizzato una conferenza stampa per spiegare il contenuto del verbale redatto dal Cru e i nuovi scenari che si aprono relativamente al mega progetto che dovrebbe stravolgere il volto della playa di Catania e della parte sud della città.
“Il piano è stato ridimensionato a piano di lottizzazione – spiega l’avvocato Nello Papandrea. Il PUA deve ripartire da capo”. L’avvocato spiega come il PUA approvato dal Consiglio comunale di Catania, necessitava del parere consultivo da parte dell’assessorato Territorio e Ambiente regionale che, depositato a settembre di quest’anno, riporta alcuni dei rilievi avanzati proprio dal Comitato. “Quel parere – aggiunge – è stato dipinto come positivo ma così non è. Il PUA era stato presentato come piano di comparto ma la Regione afferma che per loro si tratta di variante al PRG e quindi, quando verrà adottato lo strumento attuativo, questo diventerà lottizzazione”. Papandrea evidenzia come nel documento dell’Arta siano inserite una serie di osservazioni che avevamo presentato e pone una serie di paletti piuttosto importanti: gli edifici dovranno essere distanti 300 metri dalla battigia, vanno preservati agrumeti tipici della zona che devono essere ripiantati, va riqualificato il corso d’acqua Arci e gli edifici non potranno superare gli 8 metri”.
Secondo i componenti del Comitato, dunque, il maxi progetto dovrà essere ripensato e dovrà ripartire anche la procedura per la Vas, la valutazione ambientale strategica. “Tutto questo comporterà un ripensamento di tutta l’opera e servirà un coinvolgimento della città. – evidenzia ancora.
Anche se, quanto scritto dall’assessorato potrebbe non essere vincolante, dato il parere esclusivamente consultivo. Nonè da escludere, dunque, che l’amministrazione comunale di Catania decida di proseguire; così come non è affatto da escludere che, di fronte alle considerazioni del Cru, sia la stessa società proponente, Stella Polare, a rinunciare a proseguire.Occorrerà, infatti, non solo che le opere di urbanizzazione precedano le singole concessioni, ma anche rivedere altezze e distanze.
“Davanti a un piano di lottizzazione, sono gli stessi imprenditori che devono realizzare il progetto a dover acquistare i terreni – prosegue Giolì Vindigni. Se qualcuno non vuole vendere, il progetto non potrà essere realizzato”. Vindigni torna sui tre filoni su cui il Comitato sta puntando da tempo: quello dell’opportunità di realizzare un’opera considerata a puiù livelli non utile allo sviluppo della città; quello prettamente tecnico e politico e, infine, quello giudiziario, considerato l’esposto presentato alla Procura in seguito a quanto emerso dalle intercvettazioni del processo Iblis.
“Noi pensiamo che questa idea di sviluppo sia sbagliata – continua: la Playa va rivalutata diversamente. E l’assessorato lo ammette. Riteniamo che non sia economicamente e politicamente sostenibile. Il Comitato si sta allargando e noi chiederemo un’assemblea pubblica che abbia al centro il PUA e che si svolga in aula consiliare.