CATANIA – Nonostante la richiesta di assoluzione presentata dal sostituto procuratore Agata Santonocito, il presidente del Gip di Catania, Nunzio Sarpietro, ha emesso una sentenza di condanna per spaccio di cocaina nei confronti di Nicola Mancuso, l’adranita accusato di essere uno dei presunti assassini di Valentina Salamone, la diciannovenne Biancavillese trovata impiccata in una villetta il luglio del 2010.
La pena comminata di 1 anno e quattro mesi di detenzione e al pagamento di una multa di 4 mila euro. Il Gip si è riservato il termine di 45 giorni per depositare le motivazioni della sentenza. Il processo che si è celebrato con il rito abbreviato scaturisce dall’indagine scattata dopo le dichiarazioni rese da alcuni amici di Valentina Salamone e dallo stesso imputato nel 2012 interrogati per far luce sulla morte della giovane. E durante il racconto emerse che dopo la festa nella villetta, teatro del presunto omicidio, Mancuso avrebbe acquistato alcune dosi di cocaina che poi avrebbero consumato. Precisamente avrebbe ceduto tre dosi dello stupefacente a tre persone.
“E’ una sentenza che ci sorprende ma la rispettiamo – afferma il difensore di Mancuso, l’avvocato Rosario Pennisi – siamo pronti naturalmente a presentare, appena lette le motivazioni, il ricorso in appello”.
Nicola Mancuso, nel marzo del 2013, finì in carcere per un’ordinanza firmata dal Gip Francesca Cercone che accolse la richiesta della Procura Generale a cui era stata avocata l’inchiesta dell’omicidio di Valentina Salamone, che in una prima fase era stato archiviato dalla Procura come suicidio. Ad ottobre Mancuso fu scarcerato per decisione del Tribunale del Riesame.