CATANIA – La versione ufficiale del Consiglio Comunale riguardo il mancato avvio del dibattito sul PRG è la mancanza del documento relativo alla valutazione ambientale strategica (VAS) che rilascia l’Assessorato Regionale al Territorio ed Ambiente. Circostanza che mette in moto, ancora una volta, la Confcommercio città di Catania. I vertici dell’associazione commercianti, infatti, decidono di inviare le loro osservazioni anche al competente assessorato nella persona proprio dell’assessore al Territorio e Ambiente Mariella Lo Bello, consapevoli del fatto che gran parte degli appunti avanzati lo scorso mese di dicembre hanno a che fare con questioni ambientali e paesaggistiche di non poco conto.
“Il PRG di Catania – osserva Giovanni Saguto Presidente dell’associazione commercianti del capoluogo – è uno strumento articolato, che incide in modo definitivo ed irreversibile sul destino dell’intero territorio con scelte che ne determineranno una profonda trasformazione. Le nostre considerazioni sono state esternate sia pubblicamente sia nell’ambito della commissione urbanistica presieduta da Alessandro Porto, sia allo stesso sindaco lo scorso mese di gennaio. Speravamo che in questo frattempo le forze politiche del consiglio comunale avviassero una più ampia e articolata discussione con la Città, anche attraverso i capigruppo consiliari. Non abbiamo finora scritto all’assessorato al territorio solo perché, erroneamente, eravamo convinti che il documento di valutazione ambientale fosse stato prodotto. Visto le cose, siamo in tempo a far pervenire le nostre osservazioni anche ai competenti uffici regionali”.
Le perplessità avanzate dalla Confcommercio etnea riguardavano diversi punti, dal dimensionamento demografico e, di conseguenza anche urbanistico, ritenuto eccessivo: viene, infatti, previsto un incremento demografico di 39 mila abitanti. Altro punto criticato, il deficit dei servizi, deficit persistente specie in riferimento ai parcheggi nella I e III municipalità, e poi la mancata previsione di ricollocare le scuole medie superiori in aree più idonee, utilizzando magari le aree risorsa speciali, cioè gli ospedali dismessi o che saranno dimessi. Sicuramente, però, le rimostranze più significative dell’associazione commercianti erano riferite alle previsione sul waterfront ed in particolare alla previsione di edilizia residenziale, direzionale, commerciale e ricettiva proprio dove oggi c’è il deposito delle locomotive, in prossimità di piazza Europa.
“Catania fortunatamente dispone ancora – evidenzia Francesco Sorbello, autore delle osservazioni proposte dalla Confcommercio – di aree vergini, non cementificate, che vanno salvaguardate per evitare una ferita definitiva all’ambiente ed al paesaggio. Queste aree non sono moltissime ma sicuramente sono di grande pregio e sono anche particolarmente amate dai cittadini. Il waterfront, da piazza Europa al limite nord del Porto, è una di queste aree e per questo motivo diciamo che l’interramento della ferrovia previsto dal PRG deve avvenire imponendo inequivocabilmente una precisa conditio sine qua non: l’area sia riservata all’uso pubblico senza l’edificazione prevista nel PRG con palazzi di 18 piani. Stesse considerazioni valgono essenzialmente per l’area risorsa 2.1 – viale Mediterraneo est, 4.2 monte San Polillo, 4.6 Orti di Cibali. Sono tutte questioni che vogliamo attenzionare all’assessorato regionale al territori ed ambiente. Poi speriamo che il Consiglio Comunale, attraverso i capigruppo, voglia ancora approfondire queste questioni essenziali per Catania prima di assumere decisioni definitive ”.
E’ chiara la determinazione della Confcommercio del capoluogo etneo di non abbassare la guardia sul PRG e di far valere, a tutti i livelli, la necessità di un approfondimento sul destino delle aree di maggior pregio della Città. Sembra, però, inverosimile che in questa legislatura si arrivi alla approvazione dello strumento urbanistico.