CATANIA – Ci sono altri mille lavoratori che stanno per perdere il posto di lavoro: lo denunciano i dipendenti Aligrup, nonostante la recente sentenza del Tribunale che ne tutela 700.
“La notizia dei giorni scorsi – del via libera della Corte d’Appello di Catania alla conclusione da parte dell’Aligrup S.p.A. dei contratti di affitto di cessione di ramo d’azienda relativi a 22 punti vendita e del giudice delegato della sezione fallimentare che ha preso atto della presentazione del concordato in bianco (che prevede una eventuale salvaguardia del posto di lavoro di circa 700 persone) – non rassicura i dipendenti. Infatti, pur augurando che per i 700 lavoratori il discorso occupazionale diventi una vera realtà, la situazione diventa tragica per i restanti (circa 1000 persone). Tale situazione precipita di giorno in giorno poiché come annunziato dal liquidatore Maurizio Verona, tra pochi giorni tutti i supermercati che non sono attualmente argomento di trattative abbasseranno le saracinesche cessando l’attività di vendita. Stessa situazione per gli uffici ed il deposito che saranno costretti a chiudere battenti. Questi tristi eventi porteranno sicuramente i circa mille lavoratori in una situazione di “mobilità” o nella speranza di una “cassa integrazione”.
“Sicuramente, tale situazione dal punto di vista occupazionale diventerà una grave piaga sociale, poiché a causa di eventuali pratiche burocratiche, i lavoratori non percepiranno nessuna somma di denaro per circa 3 mesi. Situazione che si aggiunge all’attuale disagio in cui vivono i lavoratori che non percepiscono stipendio da 3 mesi. I lavoratori chiedono e ritengono necessario ed urgente che tutte le Istituzioni si mobilitino per eventuali provvedimenti urgenti per non arrivare a delle eventuali incresciose situazioni.
“Le istituzioni – spiega il coordinatore del comitato spontaneo dei dipendenti, Michele Russo – non devono sottovalutare la situazione Aligrup poiché, purtroppo, è diventata un problema sociale regionale. È necessario trovare nel più breve tempo possibile tutte le soluzioni per dare almeno alcune speranze ai lavoratori. Lavoratori – continua Russo – che non possono continuare a garantire il mangiare per le proprie famiglie. Noi lavoratori in questo Santo Natale non dobbiamo essere costretti a mettere nell’albero di Natale o nel Presepe solo la lettera di mobilità o di cassa integrazione, ma dobbiamo appendere una certezza per il nostro futuro e quello delle nostre famiglie”.