Messinese aiuta ragazzo padovano | che non può proseguire gli studi - Live Sicilia

Messinese aiuta ragazzo padovano | che non può proseguire gli studi

Una storia da libro cuore. Un ragazzo padovano non può proseguire gli studi. E un imprenditore di Messina lo aiuta, con una grossa somma.

Libro cuore
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MESSINA- C’è un piccolo comune del padovano; c’è uno studente che non può proseguire gli studi perché ha padre e madre senza lavoro; c’è un sindaco che si preoccupa e chiede aiuti; infine c’è un tale, rimasto sconosciuto, messinese, che raccoglie l’appello del sindaco…e aiuta. Accade qualche mese fa che a Loreggia, un ragazzo che aveva frequentato con profitto i quattro anni dell’Istituto per geometri di Padova non potesse proseguire gli studi e prendere il sospirato diploma perchè i genitori hanno perso il lavoro. Accade che il sindaco di Loreggia, Fabio Bui (nella foto), non sia uomo da stare con le mani in mano. Appresa la notizia, Bui apre un conto corrente. Lo chiama “Diritto allo studio in tempo di crisi” e, tramite quello, vuole consentire a chi ha cuore e soldi da poterlo fare di aiutare lo studente “tagliato fuori” dall’istruzione per colpa della crisi.

“Il Mattino di Padova”, testata locale, pubblica la storia. E accade che, dalla lontana Sicilia, un imprenditore che ha cuore e soldi, decida di aiutare lo studente. Non è l’unico a farlo, sono tante le persone che partecipano all’iniziativa. Tutte del Veneto. Ma Bui è colpito dal siciliano. “Giovedì sera – ha raccontato -leggendo le mail che mi sono arrivate sul sito comunale, ne ho trovata una da Messina. Era un imprenditore siciliano che chiedeva di essere contattato. Gli ho telefonato e mi ha anticipato di voler versare alcune migliaia di euro perché fossero destinate al nostro studente in difficoltà. Ma è una grossa somma, gli ho risposto emozionato, sono tanti soldi. E poi sono già stati trovati i fondi per l’acquisto dei libri e l’abbonamento al bus del ragazzo. Ma lui ha insistito: “In questo paese nessuno si preoccupa dell’istruzione”, mi ha detto, “e io voglio contribuire perché apprezzo quello che state facendo. Sono sicuro che i miei soldi verranno usati per qualche altro studente in difficoltà”. Non se lo aspettava quell’aiuto dal profondo Sud, il sindaco del Veneto leghista.

“Devo confessare – ha proseguito -che mi sono messo a piangere per la commozione. Mai avrei pensato di poter suscitare tanto interesse intorno alla questione dell’abbandono degli studi per carenza di risorse, addirittura dalla Sicilia. Ho rassicurato l’imprenditore che avrà un resoconto dettagliato di come i suoi soldi verranno impiegati, che non verranno dati direttamente ai ragazzi ma compreremo noi libri, abbonamenti e pagheremo rette sulla base delle reali necessità. Lui non vuole alcun resoconto: impiegateli come meglio credete, l’istruzione è importante, mi ha risposto”. Accade che dalla terra che “qualcuno” vorrebbe vedere sommersa dalla lava, distrutta da un terremoto, travolta da uno tsunami, arrivi l’inatteso: il cuore.

 

 

 

 

 


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