Quattrocento camion di terra nella tenuta di Lombardo, che ha pagato 90 mila euro, l’incontro con il presidente durante la presentazione delle liste, i lavori con Maltauro, Cmc ed enti pubblici, il ruolo del boss Rosario Di Dio, gli imprenditori catanesi. Vincenzo Basilotta, re del movimento terra, parla con “S” pochi minuti prima della condanna in appello per concorso in associazione mafiosa a 5 anni: l’intervista di quaranta minuti, che ripercorre 30 anni di mafia nella città dei Santapaola–Ercolano, è stata realizzata da Marco Benanti e Antonio Condorelli e sarà pubblicata nell’edizione catanese della rivista, in edicola da oggi.
Basilotta parla diffusamente di Lombardo. “Noi – dice l’imprenditore – avevamo la proprietà vicina, poi è toccata alla buonanima di mio fratello che adesso non c’è più, per questo le dico che mi è cambiata la vita, poi… è uscita una simpatia tra Lombardo e mio genero politicante… il signor Anastasi. Sempre è stato politicante suo e lo ho incontrato un paio di volte. Abbiamo fatto il lavoro del Pigno e gli servivano 3-400 camion di terra, glieli abbiamo portati”. Un lavoro, del quale “S” aveva parlato un mese fa, per il quale il presidente della Regione ha regolarmente pagato l’imprenditore: “Io – spiega Basilotta – ho detto ai Ros che io gli ho fatto il lavoro, gli ho dato copia della fattura, del bonifico bancario… non mi ha dato mai niente, non ho nessun rapporto”.