Onorevole Lupo, segretario regionale del Pd, in questi giorni il suo partito spinge sempre più spesso in direzione di una giunta politica.
“Sì è una possibilità che stiamo valutando, ma di cui certamente si discuterà durante l’Assemblea del partito, convocata per il prossimo 13 marzo”.
Eppure tra i corridoi se ne discute già molto.
“All’interno del partito se ne discute liberamente, fermo restando che le sedi decisionali sono altre. Dunque una decisione sarà presa giorno 13”.
Quanto incide il tema della giunta politica sulle spaccature interne al Pd?
“Ci sono opinioni articolate, ma l’ipotesi di una giunta politica è sostanzialmente condivisa all’interno del partito”.
Se sulla giunta sono tutti d’accordo, allora le liti sono sui nomi.
“È un tema di cui non si discute in questo momento. La ragione di una giunta politica è dettata, tra le altre cose, dal fatto che l’attuale maggioranza che sostiene l’esecutivo assuma il ruolo di coalizione di governo e che si possa occupare di temi come lo sviluppo o il lavoro”.
Nella vita, quando si vuole cambiare, è perché quel che si vede non ci piace. L’ipotesi di una giunta politica è una bocciatura del governo dei tecnici?
“No, la giunta tecnica è stata la scelta giusta, tante cose sono state fatte, come il credito d’imposta, la riduzione dei ticket sanitari, l’apertura pomeridiana delle scuole e tanto altro. Quello che chiediamo è un cambio di passo, una fase politica nuova. Non è una bocciatura di questa giunta”.
Il Lombardo quater è nato sei mesi fa. E ancora si discute di nomine dei direttori generali. Non si rischia una paralisi con un nuovo governo?
“La correggo, se non sbaglio mancano soltanto le nomine degli ultimi direttori”.
Ma sono comunque passati sei mesi. Chiedendo una giunta politica, il Pd si assume la responsabilità di cambiare di nuovo tutto?
“Il Pd in questa fase non chiede la giunta politica, chiede di non escludere la possibilità. Giorno 13 ne discuteremo, se riterrà che per sbloccare la macchina amministrativa regionale sia necessario un cambio di passo, allora lo proporremo nell’interesse della Sicilia”.
Parliamo di Assemblea regionale. Anche lì le cose non vanno benissimo, no?
“Sì, ma la motivazione è fin troppo evidente. Si assiste a un ostruzionismo senza precedenti. Hanno tentato di paralizzare i lavori d’Aula, ma non ci sono riusciti, anche se li hanno rallentati”.
All’interno del vostro gruppo ci sono state frizioni sulla riforma elettorale, che adesso approderà a sala d’Ercole. Che succederà?
“Affronteremo la discussione sul ddl con condivisione. Ieri in riunione abbiamo fatto passi avanti in direzione di una sintesi unitaria, diciamo che si sono superati alcuni fraintendimenti che si erano creati. Penso che in Aula il Pd camminerà nella stessa direzione”.
Dunque ha dei dubbi anche lei?
“Io ne sono sicuro, vedremo cosa succederà in Aula”.