”Ho detto dal momento del mio arrivo che questa era per me, per motivi facilmente comprensibili, una esperienza a termine. Dal 16 aprile del prossimo anno valuterò le prospettive”. E’ quanto afferma il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, in una intervista alla Gazzetta del Sud. ”Comunque, fino a quando saro’ a Reggio, il mio impegno – aggiunge – sarà immutato”. Sulle intimidazioni subite dai magistrati di Reggio Calabria, Pignatone ha detto che: ”è persino inutile sottolineare la gravita’ di quanto è avvenuto a Reggio quest’anno. Sul fronte del contrasto alla ‘ndrangheta vi è stato negli ultimi anni un impegno crescente sul piano quantitativo e, soprattutto, qualitativo delle forze di polizia; gli uffici giudiziari scontano, invece, una cronica carenza di magistrati e di personale amministrativo. Grazie però a un grande sforzo collettivo si sono raggiunti risultati notevolissimi: non solo l’operazione ‘Il Crimine’ ma anche quelle denominate Reale, Cosa Mia, Meta e molte altre che hanno interessato le cosche piu’ importanti della provincia”. ”Ne va dimenticato – ha aggiunto – che si sono conclusi con sentenze che hanno in gran parte accolto le richieste del pubblico ministero processi importanti come quelli contro le cosche Piromalli, Bellocco, Gioffrè, Cordì e proprio in questi ultimi giorni il processo per l’omicidio Congiusta e quello nei confronti di Domenico Crea”.
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