Il deputato regionale Pd ed ex sindaco di Comiso Giuseppe Di Giacomo si è incatenato stamane a una struttura metallica sotto la pensilina all’ingresso dell’aeroporto di Comiso per protestare contro le lungaggini burocratiche che da mesi impediscono l’entrata in funzione del nuovo scalo i cui lavori sono stati già completati. Mancherebbe la firma dell’intesa per la cessione del suolo dallo Stato alla Regione e quindi al Comune. Numerose riunioni infatti svoltesi a Roma sono puntualmente sfociate nel rinvio di quello che unanimemente viene considerato un semplice adempimento tecnico dovuto su cui nessuno pone osservazioni.
Di Giacomo incassa la solidarietà dell’assessore all’Economia, Marco Venturi (“La Sicilia ha bisogno di infrastrutture moderne e al passo coi tempi, che consentano alle imprese di potere competere nel mercato globale”) e il monito del presidente Lombardo: “Proporrò con determinazione la vicenda all’attenzione del prossimo consiglio dei ministri”.
Anche il segretario del Pd, che dovrebbe raggiungere il paese dell’Agrigentino, attacca: “La cialtroneria politica del governo Berlusconi tiene chiuso l’aeroporto di Comiso contro gli interessi della Sicilia”. Hanno annunciato la propria presenza anche il senatore del Pd, Giuseppe Lumia, i sindaci di Vittoria, Nicosia (Pd), di Modica Buscema (Pd), e di Scicli Venticinque (Pdl). Il leader del Pd Bersani ha inviato un messaggio di piena condivisione dell’azione svolta da Di Giacomo. Questa sera dinanzi all’aeroporto si terrà una fiaccolata alla quale è prevista la partecipazione di migliaia di persone.