Galeotti i festeggiamenti e chi li volle: durante gli scorsi giorni non se le sono mandate a dire Gianfranco Miccichè e Francesco Cascio. “Troppi soldi spesi per il sessantesimo anniversario dell’Ars”: questa la prima dichiarazione di Cascio, che ha puntato il dito contro il predecessore Miccichè. Ed è stata subito polemica. “Cascio è un maleducato” la risposta del sottosegretario pidiellino. “Abbiamo fatto tutto quello che le cifre che avevamo a disposizione ci consentivano di fare. La verità – ha proseguito Miccichè – è che lui ha tagliato alcune spese per fare qualche cosa decisa da lui e non dal comitato di Presidenza precedente”.“Quando si ricoprono cariche pubbliche l’educazione non c’entra – ha replicato Cascio ai microfoni dell’emittente agrigentina Teleacras –. È una questione politica: per le celebrazioni del sessantesimo anniversario dell’Assemblea si è esagerato”.
Sottosegretario alla presidenza del Consiglio l’uno, presidente dell’Assemblea regionale l’altro. Siciliani entrambi. Uomini di centrodestra entrambi. Fino a poco tempo fa questi elementi sarebbero stati più che sufficienti per far andare d’amore e d’accordo due esponenti politici dell’Isola. Fino a poco tempo fa, si diceva. Prima del terzo governo Lombardo, considerato da alcuni la causa, da altri l’effetto, dei nuovi assetti politici regionali. Tornano sotto gli occhi dei riflettori le beghe interne ai berlusconiani nostrani: il capo dei ‘ribelli’ Miccichè si scontra questa volta con uno tra i ‘lealisti’ che ricoprono le cariche più importanti dell’Isola.
Cascio ha già annunciato che si aprirà una commissione d’inchiesta in Assemblea, che faccia luce sulle spese deliberate dal predecessore per l’anniversario del Parlamento siciliano. Miccichè, di contro, ha espresso un giudizio secondo cui le spese sarebbero state tagliate in favore di altre iniziative promosse dallo stesso presidente. C’è da scommetterci che nei prossimi giorni la polemica sarà ancora al centro della cronaca politica dell’Isola.