Riforme e cene, nomine ed appelli: cosa succede nella galassia democratica? E quali sono le reali prospettive di governo per Lombardo e soci? Per rispondere a questi interrogativi Livesicilia ha incontrato Giuseppe Lupo, segretario regionale del Pd, alle prese con lotte intestine, cene indigeste e prove di dialogo.
Segretario Lupo, in questi giorni la parola “riforme” è stata usata, da tutti o quasi, come una sorta di mantra ossessivo: per il suo partito quali sono le riforme irrinunciabili e sulle quali si potrebbe realizzare una convergenza in aula?
“Senza dubbio sono le riforme economico-sociali quelle prioritarie per il Pd. Bisogna contrastare la crisi e la disoccupazione attraverso il credito d’imposta, per esempio, garantendo un bonus fiscale alle imprese che realizzano nuove assunzioni. E poi occorre riproporre l’istituzione delle zone franche, almeno una per provincia, con l’introduzione di una fiscalità di vantaggio per quelle imprese che operano nelle aree territoriali più svantaggiate. Non si devono, però, dimenticare altre riforme altrettanto importanti per la Sicilia, dai rifiuti, all’acqua, dal piano-casa alla semplificazione della burocrazia regionale”.
A proposito di macchina burocratica: ieri ha suggerito di azzerare le nomine esterne per i Gabinetti degli assessorati, ma intanto divampa la polemica su possibili nomi suggeriti proprio da esponenti democratici. Come valuta questa situazione?
“A me non risulta che dal Pd siano arrivati suggerimenti sui nomi. Sarebbe davvero auspicabile azzerare le nomine esterne e ottimizzare e valorizzare le risorse interne, ponendo fine a logiche clientelari e sfruttando al massimo le
professionalità interne alla Regione, così come importante sarebbe risolvere la questione dei superburocrati in esubero, che percepiscono uno stipendio senza avere un incarico, aggravando la situazione della spesa regionale. Proprio su questo tema ho presentato un’interpellanza parlamentare”.
Prima l’appello Bianco-Borsellino in chiave anti-Lombardo, poi la cena di lunedì a Messina alla quale lei non è stato inviato, qualche spaccatura anche all’interno della rappresentanza parlamentare sul sotegno al governo: qual è la situazione in casa democratica?
“La linea da portare avanti rimane una: quella approvata all’unanimità dall’assemblea del partito, e cioè nessun sostegno al governo Lombardo, ma disponibilità al dialogo sulle riforme importanti per i cittadini siciliani. Penso al piano edilizio, a quello energetico ed ad una legge organica sullo studio. Tutte riforme per le quali siamo pronti a dare il nostro contributo. Poi è chiaro che all’interno di un partito vasto come il nostro ci sia un dibattito che qualche volta può sfociare in polemica”.
Eppure qualche mal di pancia la cena di lunedì con Lombardo, alla quale hanno partecipato tra gli altri Genovese e Cracolici, sembra averlo procurato…..
“Per me ognuno è libero di andare a cena con chi vuole. Il Pd deve dar vita ad un confronto alla luce del sole e ad una attività parlamentare intensa, a partire dalle commissioni. Io ho già incontrato due volte il presidente Lombardo a Palazzo dei Normanni. Le cene, invece, sono politicamente irrilevanti”.
Circola voce che il Pd, però, abbia fatto sentire la sua voce in occasione della scelta dei nuovi assessori: il nome di Centorrino è stato da più parti associato al suo partito.
“Centorrino non è stato assolutamente suggerito da noi. Il Pd non ha rappresentanti in giunta né sostiene il governo. Ci limiteremo semplicemente a valutare le singole proposte in relazione all’interesse dei siciliani”.
Ieri il colpo di scena da parte del Pdl lealista: dopo la rottura e l’esclusione dalla giunta, il “si alle riforme” sancito dalla segreteria politica dei lealisti. Se lo aspettava?
“Devo dire che la notizia non mi sorprende più di tanto nonostante il Pdl ufficiale abbia fatto mancare più volte il numero legale in commissione Bilancio, impedendo qualsiasi discussione, mentre ora si dichiara disponibile alle riforme. Noi dal canto nostro ci impegnamo ad un confronto serio avanzando le nostre proposte, puntando sull’unità del partito e sulla trasparenza”.