Volare più in alto dei mussi (asini) volanti, come sono soprannominati i calciatori del Chievo. La strada per l’Europa e la completa riabilitazione post-derby passa dalla trasferta di Verona per la squadra di Ballardini. Buona parte dei tifosi di fede rosanero sta facendo sbiadire dalla propria memoria il disastro contro il Catania, un posto al sole finale fra i primi sei della classifica darebbe spessore al comportamento sportivo e agonistico degli ultimi centottanta minuti. Il Palermo torna in campo, al termine di una settimana che mediaticamente ha regalato tanti veleni, dopo le accuse di Marcello Trapani, legale dei Lo Piccolo, che sta collaborando con la giustizia e getta ombre sulla prima stagione dell’era Zamparini e sulla gestione passata dei biglietti, “omaggiati” ai clan e ai bagarini.
È lecito attendersi una gara divertente e magari ricca di reti, al Bentegodi, fra Chievo Verona e Palermo. I clivensi vanno a segno da undici giornate consecutive, ma in casa sono “bucati” da diciassette turni di fila. Il Palermo, anche se privo del suo uomo più determinante (Miccoli), è galvanizzato dai successi in trasferta sulla Fiorentina e i casa con il Lecce. I rosanero non modificheranno la loro disposizione tattica, anche se faranno a meno di uomini come Kjær (“costretto” alla panchina da Bovo e Carrozzieri, tornato in piena efficienza fisica), Bresciano, che ha problemi alla schiena, e Miccoli, squalificato. Per la sostituzione del talento pugliese è in prima linea Succi, più facile che Hernandez e Mchedlidze abbiano spazio a gara in corso, se dovesse servire “sfondare” la difesa dei veneti.
L’allenatore del Chievo, Di Carlo (che festeggerà la panchina numero 200 fra i professionisti) non cambierà gli uomini che hanno vinto all’Olimpico, contro la Lazio, domenica scorsa: unica sostituzione obbligata quella di Makinwa, squalificato, rimpiazzato da Bogdani, al fianco di Pellissier. Davanti al portiere Sorrentino la retroguardia sarà composta da Morero e Yepes centrali, Frey e Mantovani sulle fasce laterali. Davanti alla difesa, con compiti essenzialmente difensivi, agirà Rigoni, che dovrà vedersela principalmente con Simplicio. Dalla giornata del brasiliano, specie in assenza di Miccoli, dipenderà gran parte dell’andamento della gara per i rosanero. Pinzi, invece, sarà il vertice alto del rombo di centrocampo dei gialloblù: non giocava più all’Udinese, l’ex nazionale Under 21, al Chievo fa con profitto il guastafeste fra le linee.
In casa i veronesi sono più impacciati che in trasferta (lo “testimoniano” anche le recenti vittorie esterne con Atalanta e Lazio), perché preferiscono il gioco di rimessa. Oltre a Simplicio potrebbero essere decisivi Cassani e Balzaretti, perché i rispettivi “dirimpettai” (Frey e Mantovani) non sono alla loro altezza: più di altre volte la manovra rosanero potrebbe sbocciare sulle fasce e non per vie centrali.
Occhio, in entrambi i sensi, all’ultimo quarto d’ora: statisticamente è il periodo delle partite in cui la formazione veronese va più a segno, ma subisce anche il maggior numero di reti.
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