PALERMO – Che fosse un’annata storta si era intuito già dopo qualche giornata di campionato, con il primo avvicendamento in panchina fra Davide Ballardini e Roberto De Zerbi e le innumerevoli sconfitte (attualmente 20, ndr) che hanno rappresentato la costante anche con Eugenio Corini e adesso Diego Lopez, ma che anche la cattiva sorte, in fatto di infortuni e squalifiche, la facesse da padrona nemmeno il più ottimista nel gruppo rosanero se lo sarebbe mai immaginato. L’ultima buca presa nel percorso accidentato di questa serie A è senza dubbio la squalifica di due giornate comminata dal giudice sportivo ad Alessandro Diamanti dopo la pesante sconfitta rimediata dai siciliani nella trasferta in Friuli contro l’Udinese.
Il trequartista, reo d’aver colpito con una gomitata intenzionale l’argentino De Paul, è stato infatti prima costretto a lasciare in dieci i suoi compagni per gran parte della seconda frazione alla ‘Dacia Arena’, macchiando una prestazione che fino a quel momento lo vedeva fra i più positivi in campo, e adesso obbligato a vedere dalla tribuna le prossime due gare costringendo Lopez a rinunciare al talento del toscano in due gare che potranno risultare decisive nell’economia della lotta salvezza dei rosanero. Alino nella sfida interna contro il Cagliari, al rientro dalla sosta per le nazionali, non potrà dare il suo importante contributo in quella che, almeno secondo il calendario dell’Empoli impegnato in contemporanea contro la Roma, rappresenta l’ultima spiaggia per accorciare quegli ormai noti sette punti di distanza che separano il club di viale del Fante dai toscani.
Come se non bastasse il tecnico uruguaiano, che contro i sardi riavrà comunque a disposizione il brasiliano Bruno Henrique di ritorno dal suo personale turno di squalifica, dovrà fare tutti gli scongiuri del caso affinché contro la sua ex squadra, sia da giocatore che da allenatore, non arrivino altri infortuni o squalifiche inaspettate nel reparto avanzato dato che a quel punto dovrebbe contemplare un obbligatorio cambio di modulo. Fra le soluzioni a disposizione del sudamericano, ma come dimostrato nel corso del campionato di scarsa efficacia, c’è il ritorno al 3-5-2, con l’arretramento di Bruno Henrique in mediana insieme a Gazzi e Chochev e l’affiancamento a Nestorovski di uno fra Balogh e Sallai con quest’ultimo favorito sul connazionale ungherese, oppure al 4-3-3 con proprio i due magiari ai lati del macedone in funzione d’esterni d’attacco.
La rinuncia ad una pedina versatile come Diamanti, che durante le sue 24 presenze stagionali ha ricoperto quasi tutti i ruoli nel reparto offensivo (fungendo in qualche circostanza anche da ‘falso nueve’, ndr), rappresenta dunque un’ulteriore mazzata alle già risicate speranze di salvezza dei rosanero che durante queste due settimane di sosta avranno quantomeno la possibilità di recuperare qualche uomo non in perfette condizioni (vedi i vari Trajkovski, Embalo e Silva) e allo stesso tempo collaudare diversi assetti tattici seppur con evidenti limiti d’organico. Un’altra sfida per il tecnico, confermato al suo posto dal presidente Baccaglini, che fra le mani ha anche le patate bollenti che riguardano una difesa che prende gol a ripetizione e un attaccante a digiuno di gol per il poco supporto offerto dai compagni.