PALERMO – La settimana in cui nascerà il nuovo Palermo inizia oggi. Sette giorni per spazzare via tutte le nubi addensate sul futuro di Davide Ballardini e portare a casa un direttore sportivo con cui fare il mercato, insieme al già confermato Gianni Di Marzio, sempre nelle vesti di consulente tecnico del patron Maurizio Zamparini. Il tutto con circa un mese e mezzo ancora a disposizione per avere la squadra pronta per il ritiro. Utopistico pensare di averla al completo, dato che bisognerà intervenire con almeno un innesto per ruolo in sostituzione dei sicuri partenti, ma ritrovarsi a Bad Kleinkirchheim con le idee chiare sulla rosa da dare in mano allo staff tecnico è fondamentale per evitare gli errori degli ultimi due anni. A Iachini, nelle due precedenti stagioni, vennero portati il centrale titolare (Gonzalez) e il centravanti (Gilardino) a ritiro ampiamente concluso. Stavolta si cercherà di evitare.
Per farlo, però, bisogna innanzitutto sapere chi sarà l’allenatore del Palermo. Carta canta e dice che sarà Davide Ballardini fino al 30 giugno 2017, ma dopo un anno con otto avvicendamenti in panchina non è il caso di affidarsi ad accordi e contratti. Bisognerà parlare, bisognerà mettere in chiaro le idee della proprietà sulla squadra da presentare nel prossimo campionato e bisognerà darsi una stretta di mano. I rapporti tra Zamparini e Ballardini non saranno magari così calorosi come lo stesso patron ha ammesso qualche settimana fa, ma ciò non significa che tra i due si è giunti alla rottura. Anzi, Ballardini pensa già a programmare il ritiro, “esperienza” che non vive dal lontano 2009 (ultima panchina non da subentrato, alla Lazio), essendo sempre stato chiamato a campionato in corso nelle stagioni successive.
Una volta chiarito il nodo allenatore, toccherà al direttore sportivo. Rino Foschi, come quasi sempre nella sua carriera, è diviso tra due fuochi: Palermo o Cesena. Adesso sembra essere davvero l’ora del suo rientro in Sicilia, dove ha già ricoperto la carica di d.s. dal 2002 al 2008. Smaltita la rabbia per l’eliminazione del suo Cesena dai playoff, Foschi può tornare alle dipendenze di Zamparini. Lugaresi, patron del club romagnolo, ha però sul piatto un contratto col rinnovo per un altro anno, nella speranza di poter costruire ancora con lui la squadra per tentare un nuovo assalto alla Serie A. Quella massima serie che il Cesena s’è visto sfuggire negli spareggi con la sconfitta casalinga inflitta dallo Spezia, ma che Rino Foschi è pronto a ritrovare a Palermo.
Sette giorni per dare vita ad una nuova squadra, costretta a rinascere dalle macerie di un campionato logorante e di un mercato destinato a riempirsi di addii. I dubbi, però, rimangono. Della convivenza di Foschi con Di Marzio non si può essere certi, considerando l’influenza del dirigente napoletano sia nello spogliatoio che nei rapporti con Zamparini. E poi c’è Ballardini, che con Foschi si conosce bene e che con Di Marzio ha creato una sinergia perfetta nella fase conclusiva della stagione. Bisognerà trovare una soluzione per non scontentare nessuno e bisognerà farlo in fretta. Tra poco più di un mese di ricomincia a correre.