AGRIGENTO – Il 26 aprile rimarrà a lungo nella mente degli agrigentini, come uno dei giorni più belli della storia recente della Città dei Templi. La giornata gloriosa per i tifosi più fedeli comincia alle 6, ora in cui più di mille persone si sono messe in viaggio per raggiungere Roccella Jonica. I primi festeggiamenti cominciano dopo il triplice fischio finale, che sancisce il ritorno dell’Akragas tra i professionisti dopo 32 anni.
Dalle 22 piazza stazione, ad Agrigento, comincia a riempirsi di tifosi, in attesa di accogliere a braccia aperte i propri eroi. Alle 24 la piazza è piena di bandiere, arrivano anche i tifosi che hanno seguito il Gigante fino a Roccella Jonica, i tifosi più giovani gridano e cantano i cori della squadra, i fumogeni si accendono e arriva l’autobus della squadra con in testa il presidente Silvio Alessi, commosso che saluta la folla festante, incredulo a quello che sta vedendo. La strada è bloccata: ad Agrigento è festa. Dall’autobus scende il patron tra gli abbracci e i baci dei tifosi; fra le urla dei tifosi scende il grande artefice della promozione, mister Feola, preso in braccio dai tifosi e lanciato in aria.
Ad uno ad uno scendono i giocatori della storica promozione: da capitan Chiavaro all’insuperabile Ciccio Vindigni, dal fantasista Tiscione al goleador Beppe Meloni. I giocatori scendono con i tifosi in un grande corteo che attraversa la città, sino allo stadio Esseneto, luogo di immense gioie. All’arrivo dei giocatori si stappano le bottiglie di spumante e il cielo si illumina con i fuochi d’artificio; alcuni inneggiano a San Calò altri abbracciano e si coccolano Vindigni che stappa ancora uno spumante festeggiando con i tifosi. C’è spazio anche per il coro “chi non salta è licatese” con il presidente Alessi abbracciato dei tifosi a saltellare con tutti i presenti.
È la notte del sogno e tutti sono felici, i colori biancazzurri fanno da sfondo ad una serata magica. Bambini festeggiano con i propri genitori con gli occhi lucidi, segnando nella mente momenti che mai più verranno dimenticati. La pagina di storia è stata scritta, Agrigento è in Lega Pro.
FESTA AKRAGAS: LA CRONACA
23.00 La festa, con l’arrivo della squadra, è oramai una questione di minuti. Il delirio biancoazzurro può iniziare: Agrigento vive una notte di festa e orgoglio.
21.50 In città proseguono i festeggiamenti. Ora si attende solo la squadra, già arrivata a Catania. La notte è pronta a tingersi di biancoazzurro.
20.30 La carovana del Gigante è già partita alla volta della Sicilia, mentre in città la festa continua.
19.35 Prime indiscrezioni sull’arrivo in città della squadra: l’orario designato dovrebbe essere quello delle 24. Da quel momento al via la festa in tutta la città.
19.04 Le voci dei protagonisti – Alessi: “Dedicata a chi non c’è più”. Feola: “Sia la festa di tutti”. Baiocco: “Soddisfazione diversa”. -> LEGGI TUTTO
18.30 Si continua a festeggiare anche a Roccella, mentre si predispongono gli ultimi dettagli per il rientro in città.
18.10 Primi tentativi di carosello in città, risponde presente anche San Leone. Ci si riscalda in attesa della carovana da Roccella Jonica.
17.50 Arrivano le prime dichiarazioni del presidente Alessi: “Una gioia grande, un sogno che si avvera”.
LA GARA
ROCCELLA JONICA (REGGIO CALABRIA) – Bastava un punto per la storia e un punto è arrivato: l’Akragas è in LegaPro dopo trent’anni grazie ad un pareggio contro l’Hinterreggio, un pareggio che regala al Gigante la promozione con due giornate d’anticipo dopo un girone di ritorno strepitoso degli uomini di Feola. Partita sfortunata per l’Akragas che, pur dominando la prima frazione di match, non riesce a segnare grazie alle parate di un super Parisi, davvero insuperabile. A dimostrazione del dominio biancazzurro, che ha cercato la rete in ogni modo con Meloni e Tiscione, sono gli undici calci d’angolo assegnati al Gigante. A sorpresa però al minuto 35 arriva il gol dell’Hinterreggio alla vera prima azione d’attacco dei padroni di casa. Corso scocca un tiro da fuori area che si infila all’incrocio dei pali, battendo un incolpevole D’Alessandro. Le occasioni migliori sono però degli ospiti, che cercano in ogni modo di trovare il pareggio che significa LegaPro. Il pericolo più grande per l’Hinterreggio è Terminiello che di testa coglie la traversa, sui cui sviluppi Meloni non riesce a segnare a porta vuota. Anche Savanarola e Tiscione provano a gonfiare la rete per far esultare i mille tifosi agrigentini, ma Parisi si supera più volte, negando la gioia dei supporters biancazzurri.
Feola è convinto di farcela e negli spogliatoi dà un’iniezione di fiducia ai suoi uomini che nel secondo tempo trovano subito il pareggio con Lele Catania, abile a sfruttare la sua posizione sugli sviluppi dell’ennesimo calcio d’angolo per l’Akragas. Dopo il gol l’Akragas amministra il pareggio e cerca di coprirsi per donare la festa ai numerosissimi tifosi partiti da Agrigento fino a Roccella Jonica per sostenere i colori biancazzurri. Al triplice fischio la festa è grande: lacrime di gioia tra i tifosi agrigentini, contenti per un traguardo atteso da tanto, troppo, tempo.
TABELLINO
HINTERREGGIO-AKRAGAS 1-1 (33′ Corso, 56′ Catania)
HINTERREGGIO: Parisi, Maesano, Filidoro, Corso, Scoppetta, Papasidero, De Marco, Forgione, Crisalli, Lavredi, Manganaro (67′ Meduri). In panchina: Trani, Morabito, Cambareri, Neri, Spanò, Pellicano, La Villa, Scaramuzzino.
AKRAGAS: D’Alessandro, Dentice, Terminiello, Baiocco, Vindigni, Chiavaro, Tiscione (67′ Arena), Trofo, Meloni, Savanarola, Catania. In panchina: Evola, Pellegrino, Bonaffini, Risolo, Napoli, Longoni, Tresor, Perrone.
ARBITRO: Daniel Pedretti di Brescia.
NOTE: ammonito Manganaro (H).