Almeno Devis c’è. Quando si sono rotti i pioli, quando la scala per il paradiso si è spaccata in due, affidare la squadra al semisconosciuto MM (Mister Mangia) è stato un atto intelligente. Lo hanno portato davanti al mare grande della serie A, gli hanno chiesto di svuotarlo con un secchiello. Se Devis riesce sarà un miracolo. Altrimenti sarà la realtà, né più, né meno.
MM appartiene alla nobile stirpe dei portieri, anche se ha smesso prestissimo per studiare, prima di rituffarsi nel calcio dal lato della panchina. Si dice che i portieri siano destinati a rifulgere tra gli allenatori più bravi. Guardano il mondo e la partita da una posizione privilegiata. Dispongono di lunghe isole di pausa per meditare. Ogni azione è, in fondo, il riflesso di un ragionamento. E se sei guardiapali pure per un quarto d’ora, vestirai quell’uniforme di ali da amare in eterno.
Almeno Devis c’è, in questa Torre di Babele rosanero. E non ha mai scherzato: abituato a raggiungere la cima con poco. Il suo Varese Primavera stava per vincerlo quel maledetto campionato, allo spese della pluridecorata Roma di Alberto De Rossi. Chi ha visto la partita sa che la squadra di MM avrebbe meritato il trionfo. Colpa di Montini, centravanti giallorosso dal nome papale. E (stavolta) di un portiere a rovescio che ha dannato i varesotti, parando le conclusioni complesse e lasciando l’uscio aperto ai tiri semplici. Uno che non diventerà allenatore.
Le vie traverse del pallone hanno condotto Devis sulla panchina del Palermo, è storia nota. Lui, per non farsi paura da solo, si è presentato con il coraggio dei principianti. Pioli sembrava un professore di liceo, paracadutato in una scuola turbolenta. Il mite insegnante che sa Catullo a Memoria e sconosce la frusta del domatore. L’uomo con gli occhiali che, quando si gira, riceve sulla schiena gessetti e aeroplanini di carta e forse non ha nemmeno bisogno di voltarsi. MM è il prof di educazione fisica, mandato come supplente, per tenere buoni gli scavezzacolli della quarta C, nello spogliatoio del “Barbera”. Ci riuscirà? Lui piace molto a Sacchi. Una critica orba lo accomuna a Mourinho, come se somigliare al tecnico trasfigurato e invasato del Real fosse addirittura un complimento. Invece Devis è soltanto Devis. Ora comincia il bello e il difficile. Hai voluto il mare? Bevilo tutto, Devis, fino all’ultima goccia. Anzi, mangialo.