Il Sole Luna Film Festival 2020 proclama i suoi vincitori, con una sorprendente affluenza allo Spasimo di Palermo di seimila visitatori, dopo il lungo periodo di lockdown. Una settimana di incontri e proiezioni, la quindicesima edizione del Sole Luna Doc Film Festival, che per la prima volta nella storia, assegna il riconoscimento, come migliore film, a una pellicola italiana: “La nostra Strada” di Pierfrancesco Li Donni, già premiato al 16° Biografilm di Bologna. Un documentario ambientato a Palermo. Contemporaneità e nodi irrisolti, sogni e aspirazioni di quattro adolescenti, oltre gli spazi sconfinati di una città, in cui è difficile trovare punti di riferimento nel rione della Zisa. Una lotta costante tra la deviazione di una comunità svantaggiata e il richiamo alla cultura per un futuro migliore, è questa la realtà in cui si cala il regista palermitano, Pierfrancesco LI Donni (Loro di Napoli, 2016), nel percorso dei giovani protagonisti, Daniel, Desirée e Simone, durante il loro ultimo anno alle scuole medie inferiori. Un tema quello dell’istruzione, che lo sceneggiatore tratta con delicatezza nell’aspirazione di una società sana e corretta, che durante la pandemia con la didattica a distanza,ha sollevato e acuito i già difficili problemi di dispersione scolastica nei territori di frontiera.
“Un racconto insieme individuale e corale”, scrive la giuria nella motivazione, specificando “la semplicità e la limpidità della forma linguistica che il film sperimenta”, che si aggiudica il premio dalla Fondazione Sicilia (3000 euro). Una menzione speciale per i lungometraggi in concorso anche a “Mrs F.” del regista olandese Chris van der Vorm, sulla condizione di vita delle donne in Nigeria. Un racconto attraverso il progetto artistico dell’attrice afroamericana Ifeoma Fafunwa a Makoko, la più grande baraccopoli sull’acqua del Paese: un’opera chiamata “Hear Word”, basata su storie vere e volta a liberare le donne dalla loro posizione di subordinazione, convincerle a far sentire la loro voce e incoraggiarle a unirsi.Un giudizio quello della giuria internazionale formata da Jacopo Quadri (montatore), Gabrielle Brady (regista australiana vincitrice del primo premio assoluto al Sole Luna Doc Film Festival 2019), Alessia Cervini (docente di Teorie del cinema e Teorie e Tecniche del montaggio nell’Università degli Studi di Palermo), Andrea Inzerillo (direttore artistico del Sicilia Queer Film Festival) e Keja Ho Kramer (artista, regista e fotografa), che incontra anche il parere della Giuria degli studenti delle scuole superiori che hanno giudicato “Mrs F”, il miglior film di questa edizione “per la chiara e potente testimonianza sul complesso e drammatico fenomeno della violenza sulle donne oggi” e assegnato una menzione speciale anche a “La Nostra Strada: per la capacità di narrare la difficile realtà sociale in cui vivono moltissimi giovani del Sud Italia in modo sincero, efficace e realistico”.
I film vincitori sono stati proiettati nuovamente ieri subito dopo la premiazione insieme al Miglior corto scelto dalla giuria internazionale: “Aagaswadi” di Ramesh Laxmanrao Holbole che ritrae la gente di Aagaswadi, un villaggio indiano, e la loro lotta contro la siccità e altre avversità, nonché le ricadute sulle relazioni interpersonali, ha ricevuto un premio dal Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino. “Con una grazia visiva – scrive la giuria – Aagaswadi documenta quegli aspetti di un presente industriale, economicamente orientato, i quali si rivelano in realtà come dei problemi universali; ma che, per chi è in grado di interpretarli, possono anche fornire l’opportunità di elaborare ed esplorare soluzioni”.Altre menzioni della giuria internazionale anche ai documentari: “Village of women” dell’armena Tamara Stepanyan per la “miglior regia”; “Anbessa” dell’italo-americana Mo Scarpelli per la “migliore fotografia”; “Out loud” di Tamara Mamonper il “miglior montaggio” realizzato da Uriya Hertz.Il premio Premio Soundrivemotion al Miglior sound design, è stato assegnato da Joe Schievano invece al film “Campo” di Tiago Hespanha.“Unprogetto ambizioso – si legge nella motivazione – dove immagine suono e musica camminano insieme intrecciati. E ci portano tra situazioni mitologiche, di guerra, mondi lontani e trascendenza. La musica collega tutti questi mondi e la rende coprotagonista”. Il Premio dellagiuria Nuovi Italiani per il miglior cortometraggio, formata da migranti impegnati a Palermo in progetti artistici e sociali, è andato a: “Harmony for after war” degli spagnoli Pablo Tosco e Migue Roth, “per il messaggio che trasmette e la storia che racconta, nel seguire sempre le proprie passioni”. Il Premio Sole Luna assegnato dalla presidente del Festival, Lucia Gotti Venturato va quest’anno al corto di animazione “Makun (no llores): Dibujos en un C.I.E.” di Emilio Martíche racconta la vita di tanti giovani nei Centri di detenzione per migranti in Europa, “dove si violano quotidianamente i diritti delle persone mortificandone legalmente la loro dignità”. Infine, il Premio del Pubblico a “Marceline. A woman. A century” di Cordelia Dvorák, film biografico suMarceline Loridan Ivens sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti e attivista politica fino a diventare una regista politicamente impegnata.“È sicuramente un’edizione che ricorderemo e che abbiamo tutti voluto con forza e determinazione per segnare la ripartenza dopo la pandemia. Il coraggio e il senso di responsabilità hanno vinto sulla paura- dice la presidente Lucia Gotti Venturato-anche per il pubblico, 6 mila spettatori, che tutte le sere hanno fatto la fila per entrare ed essere presente. Il premio del pubblico a “Marceline”, poi, diventa un omaggio, a due anni dalla sua scomparsa, a questa donna che ha saputo rispondere con coraggio a tutte le difficoltà della vita”. Una ricca edizione, aggiungono i direttoriartistici Chiara Andrich e Andrea Mura, “ malgrado non ci siano stati ospiti internazionali per via delle restrizioni che permangono ancora in tanti Paesi, tuttavia abbiamo avuto contributi preziosi che hanno aggiunto contenuti al Festival e rafforzato partnership importanti come quella con il Centro Sperimentale di Cinematografia e creato legami nuovi con realtà interessanti che operano nella distribuzione del Cinema del reale in Europa, come è Tënk”.
Tra i materiali preziosi di questa edizione, il messaggio di Kanas Liu, la regista di Comrades che ha parlato al pubblico del Sole Luna Festival da una delle manifestazioni in corso in queste ore ad Hong Kong dove migliaia di giovani sono tornati in piazza dopo l’approvazione della legge sulla sicurezza da parte del governo cinese. Una finestra su quanto accade a quelle latitudini, lontano dai riflettori e dalle condivisioni social che si sono rivelate pericolose armi a doppio taglio.“Tante anteprime nazionali, raddoppiata l’offerta con la proposta dei film in concorso anche online ed eventi speciali in anteprima, hanno creato nuove finestre di conoscenza attraverso gli archivi della Filmoteca regionale e la collaborazione con la Società italiana di antropologia culturale”, dichiara il direttore scientifico del Festival, Gabriella D’Agostino.
E ancora fuori concorso, riservato alla sezione “Sicilia Doc”, il Premio Tënk, una novità di quest’anno che ha permesso di proiettare cinque film di diploma dei giovani registi del Centro sperimentale – sede Sicilia. Tre di questi saranno distribuiti dalla piattaforma europea. “Premiando questi 3 film del CSC di Sicilia, vogliamo incoraggiare i giovani registi a cercare e sperimentare forme sempre nuove. Non si deve mai rinunciare al tentativo di fare cinema”– aggiunge la responsabile artistica di Tënk, Éva Tourrent. I tre film vincitori della piattaforma francese Tënk sono: “La buca” di Dario Fedele, “La patente” di Giovanni Gaetani Liseo e e “Sparring partners” di Danny Bianciardi. Tutti film girati in Sicilia, tra Palermo e l’entroterra di Agrigento.