AstraZeneca, 18enne morta: la patologia e il blitz dei Nas

AstraZeneca, 18enne morta: la patologia e il blitz dei Nas

Le indagini dovranno fare luce sulla tragedia di Camilla Canepa. Cosa sappiamo finora.

Perché Camilla Canepa, ragazza di Sestri Levante, dolcissima, solare, è morta a diciotto anni dopo essersi vaccinata con AstraZeneca? Gli esami, l’inchiesta e il tempo (sperando che sia breve) daranno le risposte necessarie e urgenti. Lo pretendono il dolore di una famiglia tragicamente colpita e il senso di giustizia.

Le indagini

Le indagini stanno procedendo velocemente. I carabinieri del Nas di Genova stanno acquisendo cartelle cliniche e tutta la documentazione medica. La ricerca va avanti negli ospedali di Lavagna, dove la giovane è stata ricoverata il tre giugno, e al Policlinico San Martino.

La patologia

Secondo un lancio d’agenzia, la ragazza soffriva di piastrinopenia autoimmune familiare e assumeva una doppia terapia ormonale. Gli investigatori vogliono capire se queste condizioni fossero state indicate nella scheda consegnata prima della somministrazione del vaccino, il 25 maggio.

Gli approfondimenti dell’Asl

Sul primo ricovero al pronto soccorso di Lavagna di Camilla, la Asl4 aveva effettuato approfondimenti il 7 giugno 2021, tre giorni prima del decesso. A dirlo è il direttore generale Paolo Petralia che all’ANSA dichiara: “La direzione sanitaria ha acquisito in data 7 giugno dettagliata relazione del direttore uoc pronto soccorso sul percorso relativo alla paziente e, ritenendola esaustiva, non ha al momento attivato ulteriori iniziative”.

Il lutto

Intanto, il Comune di Sestri Levante ha decretato che il giorno dei funerali sarà lutto cittadino. “Un dolore immenso ha colpito la nostra collettività- ha detto il sindaco Valentina Ghio – e per questo la giunta ha deciso di proclamare il lutto cittadino quando si svolgeranno le esequie”. Non è stata ancora fissata una data.

La generosità dei genitori

Camilla era una bellissima ragazza, inghiottita a diciotto anni dopo il vaccino, lei che, se avesse preso il Covid, verosimilmente, non sarebbe stata colpita in modo grave. I suoi genitori, in un momento così atroce, hanno scelto di donare i suoi organi. Altre persone ricominceranno a vivere: questo, come abbiamo scritto nel nostro addio, non toglierà un grammo a un simile immenso dolore. Ma dalle lacrime è già rinata la speranza.


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