PALERMO– Cinzia Orabona ha passato una notte poco serena. Ha ricevuto minacce e insulti per una scelta di difesa del suo lavoro e della salute di tutti. E noi speriamo che le associazioni di categoria scendano in campo per dimostrarle solidarietà. Cinzia, titolare di ‘Prospero’, ha detto una cosa molto semplice, come abbiamo raccontato qui: se non sei vaccinato, nel mio locale non bevi. No vax, no drink. Lo ha fatto con parole garbate e con la necessaria correlazione tra salvezza ed economia. Se il Covid divampa travolge ogni aspetto: gli affetti e gli affari.
“Ho ricevuto insulti sui social e anche minacce al telefono, sempre con utenti dal numero privato – racconta lei -. Adesso ho paura, mi guardo in giro. Farò delle denunce circostanziate alla polizia postale. Stiamo selezionando i commenti più aggressivi. Sono avvilita. Mi hanno detto che sono nazista e altre cose orrende, con una organizzazione che mi fa pensare che i no vax agiscano in gruppo, come una setta. Ma io sono determinata nella mia scelta a salvaguardia delle persone. I mie clienti veri, che sono la mia famiglia, sono felicissimi”.
Oggi Cinzia ha scritto su Facebook: “Ringrazio gli amici e le amiche che si sono spesi nel rispondere ai leoni da tastiera a me sconosciuti che da ieri stanno dando libero sfogo a violenza inaudita nel post che condivido. Hanno paragonato le vaccinazioni all’Olocausto. Mi hanno dato della fascista e della razzista. Accetto critiche ma non insulti. Accetto discussioni civili ma non minacce, quindi non risponderò a nessuno. Andiamo avanti. Vi aspetto da Prospero”.
Accanto agli insulti e alle minacce tanto affetto. Tanti commenti, per fortuna, di sostegno e amicizia. Quando si passa dalle opinioni alla violenza, nessuno deve essere lasciato solo.