Capannoni occupati abusivamente da intere famiglie, negozi affittati a canoni irrisori (tra i 3 e i 5 euro al mese), esercizi commerciali più grandi in zone centrali dati in affitto a meno della metà del loro effettivo valore. E’ questo lo stato attuale emerso dall’analisi del Iacp, (l’Istituto autonomo case popolari), il cui 80 % del complesso immobiliare risulta non in regola. Emblematico il caso di due politici locali: il consigliere comunale Nunzio Moschetti, che per l’affitto di due capannoni, trasformati in ufficio elettorale, paga circa 200 euro (somma per altro non versata per anni), E poi dell’ex assessore provinciale, Giuseppe Faraone, anche lui con due capannoni, i cui canoni sono fissati sui 150 euro l’uno.
Nella zona abitata dai cinesi, poi, c’è stato chi ha affittato un locale dello Iacp per pochi euro al mese, riaffittandolo a qualche imprenditore cinese per cifre intorno ai 1500 euro mensili.
La ricognizione dello Iacp ha dato il via al recupero delle somme dovute dagli affittuari regolari, e ha cominciato a far sgomberare quelli non regolari. Un’operazione che porterebbe nelle casse dell’ente entroiti per oltre due milioni di euro.