PANTELLERIA (TP) – “La tromba d’aria di ieri a Pantelleria è stata di una violenza, mai registrata sull’isola prima d’ora. Dai danni provocati non posso escludere che la forza del vento sia stata di oltre 100 km orari. Una sorta di piccolo tornado, anche se l’origine è diversa“. Ad analizzare l’eccezionale evento meteo che si è abbattuto sull’isola, provocando nel giro di pochi minuti danni considerevoli, oltre alla morte di due persone e a diversi feriti, è Gianmaria Sannino, climatologo dell’Enea già impegnato alcuni anni fa con il Politecnico di Torino in un progetto di ricerca proprio a Pantelleria sul recupero dell’energia delle onde del mare.
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“Le trombe d’aria – ha spiegato Sannino all’ANSA – si formano a mare per la differenza di temperatura tra atmosfera e acqua, si sviluppano velocemente come vortice e durano pochi minuti. È impossibile prevederle. Spesso non ce ne accorgiamo perché si verificano a mare aperto. In altri casi, come ieri a Pantelleria, ne abbiamo avuto contezza perché arrivano sulla terra con una violenza considerevole”.
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“L’innalzamento della temperatura del mare Mediterraneo e le punte di caldo sino a 48° gradi registrati quest’estate proprio in Sicilia sono gli effetti di tutto questo. Sono segnali preoccupanti – dice Sannino – il problema è che questi eventi estremi che superano già altri casi record si stanno verificando con molta più frequenza”.