Anche la Cassa edile di Palermo (Cepima), sulla scorta di quanto già denunciato dall’Ance, si schiera per voce del suo presidente Fabio Sanfratello contro la possibilità che le amministrazioni appaltanti siciliane paghino con la cattiva qualità dei lavori gli eccessivi ribassi (48-53%) registrati negli appalti nell’ultimo mese in Sicilia.
“Riteniamo necessario verificare l’allarmante e pericolosissimo fenomeno dell’aumento eccessivo dei ribassi sulle gare pubbliche aggiudicate con procedura al massimo ribasso – ha detto Sanfratello – in modo da salvaguardare la sicurezza e la qualità dei lavori ed il compimento dell’opera appaltata, perche le stazioni appaltanti pagheranno con la cattiva qualità dei lavori gli eccessivi ribassi offerti dalle imprese. Bisogna sensibilizzare maggiormente le stazioni appaltanti siciliane le quali debbono definire le opportune modalità operative per un’attenta e scrupolosa verifica delle offerte al massimo ribasso, verificando la congruità in modo accurato e nel frattempo verificare la serietà, la qualità e l’esperienza acquisita negli anni della impresa edile concorrente. Contrastare i ribassi eccessivi e anomali è interesse comune sia delle amministrazioni appaltanti che delle imprese sane che ancora oggi resistono nel nostro territorio, tra cui molte imprese edili siciliane in situazioni al limite del fallimento. Realtà imprenditoriali che pur di rimanere sul mercato e mantenere la propria struttura tecnica e non licenziare i propri operai si spingono a offrire ribassi che superano il 50%”.
“Ribassi troppo elevati – dice il vicepresidente della Cepima e segretario generale della Cisl edili di Palermo Salvatore Scelfo – sicuramente non possono garantire né la qualità dell’intervento, né il rispetto della sicurezza dei lavoratori, né la tutela della regolarità dei rapporti di lavoro. Per la Cassa edile di Palermo questo sistema può solo incentivare il ricorso al lavoro nero, a subappalti non autorizzati e a vari escamotage più o meno leciti”.
Le imprese sane, infatti, sono quelle che regolarmente pagano gli oneri della sicurezza e i contributi previdenziali ed assistenziali ai propri dipendenti.
“Concordiamo pienamente con il grido d’allarme lanciato dall’ANCE Sicilia negli ultimi giorni – concludono Sanfratello e Scelfo – che ha più volte segnalato il grave fenomeno degli eccessivi ribassi al governo siciliano, chiedendo urgenti correttivi alla legge che regola il sistema di aggiudicazione delle gare d’appalto. Un sistema che lede la libertà di concorrenza delle imprese più avvedute ed aggrava ancora di più una crisi del settore senza precedenti che ad oggi ha fatto registrare una perdita secca di 20 mila addetti oltre allo spaventoso calo verticale delle aggiudicazioni di lavori pubblici in Sicilia. E’ urgente un incontro con il governo regionale per concordare un intervento legislativo che argini il fenomeno degli eccessivi ribassi nelle gare d’appalto”.