PALERMO – “Una risata vi seppellirà!”. A chi appartiene una “verità” così originale? Non lo so, ma poco importa. Quel che conta è che ieri, al di là della figuraccia rimediata dal Palermo al “San Nicola di Bari”, quello che mi ha ferito di più è stata la risata collettiva dei tre conduttori di Sky (Cattaneo e i suoi due opinionisti, Costacurta accanto all’ennesimo ex rosa col dente ancora avvelenato, Christian Panucci), alla notizia che Zamparini aveva esonerato Gattuso. Poi hanno approfittato della presenza in sala stampa del buon Igor Budan per fargli la solita domanda retorica: “Ma tu credi che la squadra abbia giocato contro il suo allenatore? O altra domanda altrettanto retorica: “Secondo te perché lo ha esonerato?”. E Budan, che è una brava persona, beneducata e gentile, ma tutt’altro che sprovveduto, ha risposto: “Questo dovreste chiederlo al presidente”.
Insomma, si sono divertiti ridacchiando su Zamparini e la sua irrefrenabile smania di cambiare allenatori, come fossero pedalini. Uno dei tre, Costacurta, all’improvviso, ha bloccato quel teatrino, proclamando l’ovvio: “Ma perché stupirci se Zamparini è il più grande mangiatore di allenatori che esiste nel mondo del calcio?”. Insomma, l’ennesima serata di bile e fegato marcio, per chi – tra noi poveri tifosi – un fegato ancora ce l’ha. Ma, a parte i tre opinionisti di Sky, il Palermo di ieri sera ha fatto veramente ridere. Certo non i tifosi del Palermo, ma quei pochi altri che hanno avuto la malasorte di seguire la partita in tv. Una partitaccia, direi, quasi per intero per colpa del Palermo, perché almeno il Bari l’ha giocata col cuore, impegnandosi su ogni palla, come fosse l’ultima della vita. Certo, il livello del gioco era mediocre per non dire scarso, ma quel poco, pochissimo di buono, messo comunque in mostra, lo si deve al Bari e ai suoi giovanissimi interpreti. Uno dei quali, tal Sciaudone, all’improvviso, in piena area di rigore rosanero, si è ritrovato il pallone tra i piedi, gentilmente offertogli da un rinvio monco di Terzi e lo ha schiaffato all’incrocio dei pali dell’incolpevole Sorrentino. 1-0 per il Bari. E io ora mi aspetto la furibonda reazione dei rosanero. Che non solo non c’è stata ma non se n’è avuta neanche l’impressione, visto che il Palermo, se possibile, ha cominciato a giocar peggio di prima, non solo non riuscendo a far due passaggi di fila, ma neanche a provarci, perché sulla palla non ci arrivavano mai una volta, che fosse una, prima dei galletti baresi.
Un vero pianto, roba che, al confronto la disastrosa stagione scorsa (quella che ci ha riportato in serie B dopo nove campionati di onorevole serie A) sembrava oro al cospetto del piombo attuale. E ha confermato come il calcio sia il gioco più imprevedibile e inaffidabile che esiste sulla terra, se è vero che, nello spazio di soli quattro giorni, un giocatore di talento come Dybala, con lo Spezia gioca una bella partita, fatta di tecnica e perfino di corsa e di battaglia sul campo, e ieri invece sparisce dalla scena, tocchetta qui e là senza alcun costrutto e riesce bene (si fa per dire) in una sola performance: quella di cadere, anzi di precipitare, per terra ogni volta che viene anche solo sfiorato dall’avversario. Un pianto. E io non posso che pentirmi dell’entusiasmo regalatogli dopo Spezia, ma poi penso che da cronista devo sempre scrivere quel che vedo: cioè che al “Picco” il talentuoso argentino aveva giocato la sua migliore partita da quando veste la maglia rosanero. E che ieri in campo non si è visto. Amen. Chiaro che ciò non significa che gli assegno le colpe maggiori della figuraccia di ieri, perché si gioca in undici e un solo giocatore, a meno che non si tratti di Maradona o giù di lì, non determina mai le sorti di una partita. Anche perché non è stato solo lui a mancare all’attesa, ma tutto il Palermo. Anche quello riveduto e corretto nella ripresa, con l’innesto prima di Lafferty e successivamente di Belotti, il ventenne “under 21”:
Gattuso ha provato a dare una sterzata alla sua squadra, senza riuscire nell’intento. Sì, il giovane Belotti ha lottato, si è proposto, ha anche eseguito il bel cross sul quale Lafferty ha siglato il gol del 2-1 e, quindi, della speranza, visto che mancavano ancora una ventina di minuti alla fine. Ma non è bastato, perché mancava la squadra, un gioco da squadra, un nesso logico fra i reparti, ognuno giocava per conto suo e giocava male, sbagliando i passaggi più elementari. E, soprattutto, senza metterci quel nerbo che serve sempre nel calcio e in quello di serie B specialmente. Cosa che, invece, faceva egregiamente il Bari che, pur esibendo qualità non straordinaria, tranne che in un paio di elementi, almeno giocava palla a terra, con scambi rapidi e veloci e gli inserimenti dei centrocampisti. E il fatto che abbia tirato due sole volte verso la rete di Sorrentino e sono stati i due gol, non attenua le responsabilità di squadra del Palermo (e del suo allenatore), anzi le aggrava.
Insomma, se Sorrentino non ha dovuto compiere un solo intervento non è un fatto positivo per noi, ma estremamente negativo: è la fotografia della partitaccia di ieri, la prova che il Palermo non solo non è squadra di serie B, ma che non è squadra affatto. E finché non lo diventerà potrà perdere contro qualsiasi avversario, modesto ma dignitoso come Spezia, prima e Bari, poi. E allora, via Gattuso che in tre mesi non è riuscito a dare un volto e un gioco di squadra al suo Palermo? Pare di sì, pare che ci voglia un allenatore esperto, che conosca la categoria. Che conosca i suoi polli, come si dice. E Iachini è uno di questi: uno che subentra e ripara i danni che trova. Lo fece con la Samp due stagioni fa, anche se al mercato di riparazione di gennaio si fece rifare tutta la quadra, o quasi. Ci riuscirà anche con Zamparini?