A Catania la mafia del Sahel: caporalato, tratta, prostitute e droga

A Catania la mafia del Sahel: caporalato, tratta, prostitute e droga

I loro affari in città nella relazione della Dia

CATANIA – A Catania sono in azione gruppi criminali dalla Nigeria e più in generale una mafia del Sahel, vasta area africana a nord del Sahara che comprende vari Stati. Provengono dal Gambia, dal Senegal, Burkina Faso, Mauritania, Mali, Algeria, Niger, Ciad, Sudan, Eritrea, Camerun e la stessa Nigeria.

Sono al centro di numerosi traffici e se ne parla nella relazione della Dia, depositata in Parlamento e presentata qualche giorno fa. Questi gruppi sono “prevalentemente dediti allo sfruttamento della prostituzione, del lavoro nero e del caporalato, nonché al commercio di prodotti contraffatti e allo spaccio di droga”.

I nigeriani

Quelli più strutturati sono sempre i nigeriani, “basati sul cultismo e identificati da varie sigle”. Quattro anni fa un nigeriano fu arrestato per associazione mafiosa finalizzata al traffico di droga e di aver agevolato il sodalizio mafioso denominato EIYE o The Supreme Eiye Confraternity.

I gruppi del Sahel sono ritenute coinvolte in vari traffici di esseri umani. “Il 19 aprile 2023, la Polizia di Stato di Catania, nell’ambito dell’operazione “Landaya”, ha eseguito un fermo di indiziati di delitto a carico di 17 soggetti – ricorda la Dia – ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina aggravata dal carattere della transnazionalità”.

Cellule anche in Francia

Le successive attività investigative hanno disvelato un articolato sodalizio criminale formato da più cellule operative in Libia, Guinea, Costa d’Avorio, Tunisia e Marocco, ma anche in Italia, ovvero tra Genova, Torino, Asti, Cuneo e Ventimiglia; e in Francia.

Un gruppo che si occupa prevalentemente del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in favore di una clientela, ovvero donne, uomini, bambini e addirittura neonati, che per raggiungere l’Europa, in particolare la Francia, pagava grosse somme di denaro.


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