CATANIA. L’ aumento del costo dell’energia elettrica che in pochi mesi è schizzato da 0,19 € a quasi 0,40 € per kwh preoccupa molto i dipendenti della società per il servizio idrico ACOSET che in una lettera aperta al Prefetto, alla Corte dei Conti e ai sindaci dei comuni etnei serviti, dichiarano “di vivere in una situazione di incertezza che provoca disagio e preoccupazione in prospettiva futura”.
In particolare viene chiesto ai soci azionisti di verificare la reale situazione della società, e ai vertici aziendali un incontro urgente affinché venga elaborato un piano industriale e “venga chiarita in maniera esaustiva la situazione economica reale, e le coperture finanziarie relative alle prossime assunzioni”.
Le segreterie di Filctem Cgil e Femca Cisl di Catania concordano con le RSU nel dichiarare “completa inerzia degli organi amministrativi della società che ne sta causando un’implosione”.
Si legge ancora nella lettera delle RSU: “La conseguenza di questi aumenti insieme ai costi di esercizio e al pagamento dei fornitori si traduce in un forte deficit che mette a rischio la stabilità economica della società”.
I comuni coinvolti sono Aci Bonaccorsi, Aci Sant’Antonio, Adrano, Belpasso, Bronte, Camporotondo, Catania, Gravina, Mascalcosetucia, Nicolosi, Pedara, Ragalna, San Giovanni la punta, San Gregorio, San Pietro Clarenza, Santa Maria di Licodia, Sant’Agata di Battiati, Trecastagni, Tremestieri, Valverde, Viagrande.
Rmdn