PALERMO – Alt, qualcosa si è inceppato. Il Palermo che aveva convinto tutti a Napoli ne prende quattro in casa con la Lazio, pur giocando bene (almeno fino allo 0-2) e producendo palle gol a ripetizione. Però serve vincere prima di giocare bene. La dimostrazione? La promozione giunta pochi mesi fa: poco calcio champagne, tanta concretezza, nessun intoppo. Allora forse è giusto credere che Iachini possa fare dietrofront e tornare all’usato sicuro, a quel 3-5-1-1 che ha fatto le fortune dei rosa nel torneo cadetto. Non perché il tridente non sia supportabile, anzi. Ancora una volta, Dybala e Vazquez sono stati tra i migliori in campo, e un Belotti all’apparenza avulso dal gioco è stato fondamentale per aprire spazi e per fare a sportellate con i difensori avversari.
Eppure il centrocampo e la difesa, in fase di copertura, hanno continuato a traballare come a Napoli. E se capita la serata storta al tiro, succede esattamente quel che si è visto al Barbera. Sorrentino ha raccolto sette palloni dal fondo della sua rete nelle ultime due partite. Un bottino preoccupante per una difesa che contro la squadra di Benitez ha pagato gli errori di Bamba, ma che nell’ultima di campionato ha sofferto l’assenza di uno schermo in mediana. Rigoni e Barreto, da soli, probabilmente non bastano, e forse non è un caso che senza Bolzoni, nelle ultime tre partite, siano arrivati in sequenza: il gol del 2-1 del Verona, le tre reti del Napoli e le quattro reti della Lazio.
Questo non vuole dire bocciare il tridente dopo sole due partite, anche perché con maggiore fortuna staremmo qui a parlare di un Vazquez capocannoniere e dell’esplosione definitiva di Dybala. Iachini deve però riuscire a far coesistere gli “aristocratici” della sua squadra con gli operai, deve trovare il vestito adatto ad una squadra ancora non pienamente decifrabile. Si è provato a sacrificare un mediano per far spazio ad un attaccante e i risultati si sono visti solo sul piano del gioco. Un bene, perché le prestazioni non saranno mai occasionali quanto le vittorie, ma alla quinta di campionato i punti in classifica sono tre e adesso il Palermo deve iniziare a pensare a mettere un po’ di fieno in cascina, prima di tutto.
Finito il tour de force, arrivano Empoli e Cesena, le prime due vere avversarie per la lotta salvezza. Se da un lato c’è la tentazione di continuare con questo schieramento per “schiacciare” due squadre alla portata del Palermo, dall’altro sovviene il timore di una nuova, atroce, beffa. Se a beffarti sono Napoli e Lazio, puoi pure accettarlo. Se a farlo sono due squadre a cui hai dato 14 e 20 punti di distacco nella passata stagione, il timore si trasforma in terrore. L’equilibrio prima di tutto, come insegna lo stesso tecnico rosanero: al “Castellani”, domenica alle 12:30, sarà meglio portare a casa uno 0-1 in contropiede che perdere altri punti dopo aver dominato. Iachini lo sa, e per una domenica sarà meglio pranzare con pane e salame piuttosto che con caviale ed aragoste.