Addio Nicole, morta di malasanità | Questa Sicilia ha dimenticato - Live Sicilia

Addio Nicole, morta di malasanità | Questa Sicilia ha dimenticato

Chi ricorda Nicole, bambina morta in un viaggio in ambulanza? Chi ricorda l'annuncio di dimissioni di Lucia Borsellino, assessore alla Salute? Chi ricorda davvero, oltre il paravento che il potere ha costruito per favorire la nostra smemoratezza?

Il dolore e la smemoratezza
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Una grotta ha inghiottito la bambina. Nessun pifferaio magico l’ha rinchiusa, con la seduzione di una melodia incantata. E’ bastato il clamore degli indifferenti, il silenzio che ha imprigionato la voce della sua innocenza.

La commozione per Nicole – bimba spirata alla ricerca di un posto letto, durante un viaggio in ambulanza, tra l’undici e il dodici febbraio scorsi, secondo la cronaca nota – si è dissolta. Non se ne parla più. Eppure, sembrava che un rigurgito di sdegno avrebbe incenerito, da un momento all’altro, quel sistema che aveva permesso un simile scempio.

L’assessore alla Salute che aveva annunciato le sue dimissioni è ancora al suo posto. Ogni labile dibattito pubblico sulla qualità dei servizi della Sanità siciliana è scomparso. La politica – in altre faccende affaccendata – ha i suoi pascoli clientelari da curare, specialmente sotto minaccia di possibili elezioni, dunque non può occuparsi della vita e della morte delle persone. Il divampare dell’indignazione, il richiamo dell’etica, quel “non accadrà mai più” che costituiscono il beffardo corollario di ogni tragedia, sono stati cancellati. E di Nicole, delle preoccupazioni sulla sicurezza della nascite, del pianto di quei giorni, non rimane traccia, se non in certe campagne di giornali ostinati e nelle lacrime di un padre e una madre che hanno perso una figlia.

L’assessore Lucia Borsellino si era aggrappata alla nobile reazione delle dimissioni proclamate, poi ha dimenticato di portare a compimento la proclamazione. Nessuno può attribuirle colpa alcuna nel caso specifico, prima che siano isolati davvero gli eventuali errori e i responsabili. E ci vuole cautela. Ma il discorso assume una diversa consistenza sul piano più alto della giustizia, che è cara a quel cognome e a coloro che lo amano. Lasciare l’incarico sarebbe stato un esempio coraggioso, un atto consacrato alla dignità.

Invece, ancora una volta, nella terra degli accomodamenti, ha avuto la meglio il potere col suo sussiego di carte bollate e divagazioni, la potestà che mangia di magro per la quaresima, che si veste di nero per il tempo necessario del lutto, in attesa di una rinnovata noncuranza. E’ calato il silenzio dopo la sinfonia dei pifferai. Chi ricorda ancora? Così, la piccola Nicole è stata inghiottita nella grotta della smemoratezza di tutti.


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