CATANIA. Ha detto alla mamma di Agata Scuto – la ventiduenne disabile sparita nel nulla il 4 giugno di 11 anni fa da Acireale – di credere di aver visto la ragazza a bordo di un bus dopo la scomparsa. Adesso la zia Carmelina, il cui racconto è stato citato dalla mamma di Agata su domanda del difensore dell’imputato, sarà interrogata dai giudici. La Procura di Catania infatti sostiene che la ragazzina sia stata uccisa e il corpo fatto sparire, tesi ovviamente incompatibile con il fatto di trovarsi su un bus nei giorni dopo la sparizione.
L’audizione
L’avvocato Marco Tringali, il difensore dell’imputato Rosario Palermo, ha chiesto e ottenuto l’audizione della donna in aula, in Corte d’assise, nell’ambito delle richieste di fine istruttoria. Palermo all’epoca era il patrigno di Agata. Poi la storia con la mamma della ragazza si interruppe. L’altra richiesta accolta riguarda una documentazione medica relativa all’imputato.
L’audizione della prozia di Agata è stata fissata per il prossimo 20 giugno. Per l’accusa, la ragazza sarebbe stata uccisa da Palermo perché l’avrebbe messa incinta. Una tesi respinta con forza dallo stesso imputato. Il quale, peraltro, in una delle scorse udienze, ha anche parlato del rapporto che aveva con la vittima, dicendo che l’avrebbe vista “come una figlia”.
La difesa di Palermo
Nel corso dell’interrogatorio in aula, due udienze fa, Palermo ha anche cercato di smontare il movente. Ai giudici ha detto di essere a conoscenza di avere 8 figli in giro per il mondo e di averne riconosciuto 6. Figli avuti con diverse partner, ragion per cui, ha sostenuto, non avrebbe avuto difficoltà eventualmente ad ammettere di aver messo incinta Agata, se fosse stato vero.
Ma se ne parlerà in aula. Nel corso dell’udienza è emerso qualcosa in relazione alla possibile tempistica del processo. Dopo la prossima udienza sostanzialmente si dovrebbe andare a settembre. Subito dopo l’estate, insomma, si potrebbe giungere già al verdetto.