PALERMO – L’amministrazione comunale, con una delibera di giunta, ha approvato lo schema di Regolamento per la definizione agevolata delle liti tributarie pendenti. Tale definizione agevolata riguarda le controversie tributarie pendenti in qualsiasi grado di giudizio, compresi i ricorsi per Cassazione. Alla definizione agevolata potranno aderire i contribuenti che hanno liti pendenti in Commissione Tributaria oltre che ricorsi per Cassazione per il pagamento dei tributi: ICI, IMU, TASI, TARSU, TARES, TARI, ICP, TOSAP e ICIAP, che hanno notificato un ricorso al Comune di Palermo entro il 24.4.2017.
Aderendo alla definizione agevolata della lite tributaria il contribuente dovrà pagare: l’imposta, gli interessi, le spese di notifica, indicati nell’atto impugnato, oltre agli interessi per ritardata iscrizione a ruolo (pari al 4% su base annua) da calcolarsi fino al sessantesimo giorno successivo alla notifica dell’atto. I contribuenti che definiranno le liti pendenti ai sensi dell’art. 11 del D.L. n. 50/2017 non pagheranno le sanzioni inserite nell’atto oggetto di controversia e, nel caso di riscossione coattiva tramite ruolo, gli interessi di mora applicati, nonché, gli interessi di ritardata iscrizione a ruolo dovuti decorsi i 60 giorni dalla notifica dell’atto impugnato. La definizione agevolata rappresenta un’opportunità per il debitore in quanto gli consente di ottenere una riduzione del debito. La domanda di definizione agevolata della controversia – da redigersi su modello predisposto dal Comune di Palermo e resa disponibile sul proprio sito internet – deve essere presentata entro il 30 settembre 2017, con raccomandata A/R o tramite posta elettronica certificata o consegnata brevi manu. Il Regolamento per la definizione delle controversie tributarie dovrà essere approvato, per essere emanato, dal nuovo Consiglio Comunale entro il 31 agosto 2017.