"Aggredito a pugni solo per avere chiesto più attenzione alla guida"

“Aggredito a pugni solo per avere chiesto più attenzione alla guida”

Il racconto e la denuncia del consigliere di municipalità, Licciardello
CATANIA
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CATANIA – Un fatto increscioso anche se, tristemente, non nuovo. Aggredito da un automobilista che è sceso dall’auto addirittura con un tirapugni. È il racconto del consigliere della Seconda Municipalità, Giovanni Licciardello, che ha denunciato tutto ai carabinieri. Ecco cosa sarebbe accaduto.

“Qualche giorno fa, intorno alle ore 00:10, stavo percorrendo in auto insieme ad altre due persone il viale Ruggero di Lauria, all’altezza di piazza Sciascia, in direzione Ognina. In quel momento, un altro automobilista ha iniziato a compiere manovre azzardate e pericolose, tali che solo uno scooter avrebbe potuto tentare di farle.

Accorgendomi che stava per tamponarmi, ho provato a fargli notare che stava rischiando di sbattermi, ricordandogli che avrebbe avuto la responsabilità di un eventuale incidente. Invece di fermarsi a ragionare, l’uomo ha reagito in modo arrogante: si è piazzato davanti alla mia auto, bloccando la marcia, ed è sceso dal veicolo iniziando a colpire la mia macchina con pugni e calci.

Non contento, ha cercato di aprire la portiera, approfittando del fatto che il finestrino era ancora aperto. In quel momento, un mio amico è sceso per tentare di calmarlo, ma è stato subito aggredito senza nemmeno avere il tempo di parlare. A quel punto, sono sceso anch’io e abbiamo provato insieme a respingerlo e a farlo desistere.

Dopo un’apparente calma, l’aggressore è rientrato in auto, ma invece di andarsene, ha indossato un tirapugni, è sceso di nuovo con violenza e ci ha aggrediti entrambi. Con l’aiuto di alcuni passanti siamo riusciti a fermarlo momentaneamente, finché lui — forse soddisfatto della “prova di forza” — è risalito in auto ed è fuggito.

Successivamente ci siamo recati al pronto soccorso per far refertare le ferite riportate, e subito dopo abbiamo sporto denuncia ai Carabinieri. Nonostante i nostri tentativi, nessuno tra le persone che ci avevano aiutato ha voluto rilasciare una testimonianza, per timore di esporsi.

Ho deciso di raccontare pubblicamente questa vicenda non per cercare compassione, ma per lanciare un messaggio forte. Quello che mi è successo è solo una delle tante storie di violenza e insicurezza che ogni giorno colpiscono la nostra città.

Da consigliere del II Municipio di Catania, mi sento in dovere di denunciare questi episodi e di sensibilizzare i cittadini e le istituzioni. Non possiamo più accettare che la paura e l’omertà prevalgano sul senso di giustizia e di comunità. È tempo di restituire dignità e sicurezza alle nostre strade, e per farlo serve l’impegno di tutti: istituzioni, forze dell’ordine e cittadini”.


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