Medico colpito alla testa |Arrestato l'aggressore - Live Sicilia

Medico colpito alla testa |Arrestato l’aggressore

"Ringrazio i Carabinieri - afferma il direttore Giammanco - per il pronto intervento che ha evitato conseguenze peggiori".

Acireale
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ACIREALE – Un medico è stato aggredito da un paziente, che lo ha colpito alla testa con un oggetto, mentre era in servizio nel reparto di ortopedia dell’ospedale di Acireale. L’episodio è stato denunciato ai carabinieri della locale compagnia che hanno avviato le indagini.  È ricoverato con la prognosi riservata, ma non è in pericolo di vita, il medico ortopedico aggredito questa mattina nell’ospedale di Acireale. A colpirlo più volte alla testa con delle forbici prelevate dalla sala gessi dove era in attesa un paziente di 35 anni , Antonio Platania, ricoverato da ieri per una contusione a una caviglia. I carabinieri di Acireale lo hanno arrestato e inviato una relazione alla Procura di Catania anche per la valutazione del reato da contestare. Già da ieri dall’ospedale erano stati allertati i carabinieri per l’atteggiamento aggressivo dello stesso paziente, ma gli allarmi erano poi rientrati. Stamattina l’aggressione in sala gessi dove l’uomo era in attesa del medico che doveva procedere alla fasciatura della caviglia dopo un consulto col primario del reparto. Platania quando l’ortopedico è rientrato in sala ha reso la forbice e lo ha colpito ripetutamente alla testa. Sul posto sono subito intervenuti carabinieri della compagnia di Acireale che hanno bloccato l’uomo e lo hanno arrestato.

L’aggressore si trova ora in carcere, in attesa dell’udienza di convalida davanti al Gip che potrebbe svolgersi nei prossimi giorni.

 

«È un fatto gravissimo che si aggiunge al novero degli episodi di violenza ai danni di operatori del servizio sanitario. Non ci sono ragioni o spiegazioni plausibili per simili atti che condanniamo in modo fermo. Mi sono accertato delle condizioni di salute del collega al quale esprimiamo tutta la nostra vicinanza. Ringrazio i Carabinieri per il pronto intervento che ha evitato conseguenze peggiori». È il commento del direttore generale dell’Asp Catania, dr. Giuseppe Giammanco, dopo aver appreso dell’aggressione ad un medico dell’Ospedale acese, avvenuta questa mattina. Ad una prima ricostruzione l’aggressore avrebbe colpito al capo il medico in reparto. La dinamica è, comunque, al vaglio dei Carabinieri che stanno effettuando gli accertamenti e le verifiche del caso.

L’intervento dell’assessore regionale, Ruggero Razza. “Ho appreso che i carabinieri di Acireale hanno arrestato l’autore dell’aggressione nei confronti del medico ortopedico, un soggetto che non posso che definire: criminale. L’episodio è avvenuto in un reparto dell’ospedale di Acireale e segna il livello di inciviltà che si può raggiungere se non si pone un argine a questa recrudescenza di violenza nei confronti dei camici. Ringrazio, ancora una volta, le forze dell’ordine e auspico un giudizio per direttissima ed una condanna esemplare per l’autore di questo gesto ignobile”.

Il commento della ministra Grillo. “Sono molto scossa, ho appena saputo di un’altra aggressione a un medico, colpito alla testa da un paziente, ad Acireale. Fare il medico sta diventando un atto di eroismo ultimamente, soprattutto nei pronto soccorso”. Così il ministro della Salute Giulia Grillo, nel corso della presentazione della campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale a proposito di una nuova aggressione che ha avuto come vittima un medico, in provincia di Catania. “Questa situazione – ha aggiunto – sta diventando veramente pesante. Vediamo come possiamo affrontarla in modo concreto”.

LE REAZIONI – Sul caso si susseguono numerose reazioni. I segretari regionali della Ugl Sanità e della Ugl medici, Carmelo Urzì e Raffaele Lanteri: “Esprimiamo solidarietà e vicinanza al collega aggredito questa mattina all’interno dell’ospedale di Acireale, augurandogli una pronta guarigione, ed un ringraziamento ai Carabinieri della compagnia acese per il pronto intervento effettuato. Con grande rabbia non possiamo che rilevare come gli ospedali del catanese e non solo siano diventati trincee e campi di guerra, dove passare le giornate lavorative indenni è un autentico miracolo. Non possiamo più tollerare che un camice bianco, vero e proprio eroe contemporaneo, oggi debba recarsi a lavoro, per salvare vite, avendo paura di poter perdere la propria, ma per passare dalle parole ai fatti bisogna prima farci scappare il morto? Chiediamo dunque al ministro della Giulia Grillo di pretendere, prima di tutto, a nome dei colleghi medici e operatori sanitari di tutta Italia, una corsia preferenziale in parlamento già dal prossimo mese per la proposta di legge che prevede l’inasprimento delle pene nei confronti di chi aggredisce un sanitario all’interno di un’ospedale o di una guardia medica, ed in secondo luogo ottenere dal ministero competente, guidato da Matteo Salvini, un immediato potenziamento delle attività di vigilanza. Non stiamo parlando di cose impossibili, ma di semplici ed immediate iniziative che dipendono soprattutto da una reale volontà politica, da parte di tutte le istituzioni interessate, di fermare questa pericolosa escalation.

“Ormai siamo al far west, l’ennesima aggressione a un collega medico dimostra come la disperazione della gente è divenuta disperazione di Sistema”. Lo ha dichiarato invece Biagio Papotto, segretario generale Cisl Medici, dopo quanto accaduto stamattina ai danni di un ortopedico del Presidio ospedaliero “Santa Marta – Santa Venera” di Acireale, arrivato pochi giorni dopo la tentata aggressione al Pronto Soccorso dell’Ospedale “Vittorio Emanuele”.

“Quanti medici ancora – prosegue – dovranno essere malmenati o dovranno pagare con la propria vita la colpevole assenza delle istituzioni? Non possiamo attendere ancora, siamo stanchi di una campagna mediatica che ci condanna quotidianamente, di un sistema economico che mortifica le nostre coscienze, di governi che ci relegano ai margini delle priorità di un paese.

È giunta l’ora – continua Papotto – che le istituzioni mettano fine a questa barbarie, la misura è colma, siamo stanchi di scrivere lettere di solidarietà, si torni alla cultura della responsabilità, chi si trova nella stanza dei bottoni agisca, vogliamo continuare a curare i nostri pazienti in un ambiente sano in cui ci siano regole certe e tutele per gli operatori»

Secondo il segretario generale della Cisl Medici, «oggi l’attività medica non è solo usurante perché presenta notevoli rischi intrinsechi ma anche soggetta a pericoli contingenti indipendenti dall’agire del medico o del professionista, poco o non completamente prevedibili e/o prevenibili per cui risultano non più procrastinabili azioni e meccanismi di tutela della sicurezza degli operatori e programmi ad ampio raggio concordati con le parti sociali».

«Sono necessari – conclude il dottor Papotto – una valutazione complessiva e puntuale dei rischi cui vanno incontro i medici e i professionisti nella loro attività lavorativa, un monitoraggio costante almeno delle situazioni che statisticamente sono più a rischio. La CISL Medici intende riaffermare ancora una volta il valore dei medici e dei Professionisti sanitari, di quegli “insostituibili” che devono essere riconosciuti nel loro prezioso lavoro di assistenza e di cura, pilastro di coesione sociale, e nella loro dignità di donne e uomini che rendono un servizio unico e insostituibile alla società”.

L’intervento di Calogero Coniglio, segretario regionale della Fsi-Usae Federazione Sindacati Indipendenti costituente della confederazione Unione Sindacati Autonomi Europei: “Un plauso alle Forze dell’Ordine che nonostante la forte carenza di organico, sia pur in condizioni precarie e con pochi mezzi a disposizione, sono riuscite ad arrestare il ricoverato nel reparto di ortopedia dell’ospedale di Acireale che ha aggredito un medico mentre era in servizio, colpendolo alla testa. Questo ci fa capire che la presenza delle Forze dell’Ordine è fondamentale. Dove manca, infatti, c’è un abbassamento del livello di sicurezza ed un peggioramento della qualità della vita, con la triste conseguenza che spesso il singolo cittadino, paziente, infermiere, medico, ausiliario, o dipendente di servizi pubblici, ne fa le spese perché non viene tutelato neanche dai datori di lavoro, quando invece la legge glielo impone e nessuno interviene a farla rispettare, e diventa vittima costante di preoccupanti fenomeni delinquenziali. Lavorare negli ospedali “sta diventando un atto di eroismo ultimamente, soprattutto nei pronto soccorso”, è quanto dichiarato dal Ministro Grillo questa mattina. “Ha pienamente ragione – commenta Coniglio- I numeri parlano chiaro, questa è la diciassettesima aggressione in Sicilia nel 2018. Al Ministro chiediamo un incontro urgente perchè siamo stanchi di sostenere questa situazione. Gli infermieri e gli operatori sanitari tutti non possono andare a lavoro temendo che il paziente o il parente di turno possa aggredire senza problemi. Bisogna mettere fine a questa situazione. Coinvolgeremo la segreteria nazionale affinchè si attivi in Parlamento e nei ministeri competenti per intervenire”.

 


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