Si torna a sparare nel catanese |Fuoco tra Riposto e Mascali - Live Sicilia

Si torna a sparare nel catanese |Fuoco tra Riposto e Mascali

In queste ore resta altissima l’attenzione degli investigatori. I due agguati di ieri, sintomatici di un preoccupante clima di tensione tra clan opposti, potrebbero dare il via a pericolose escalation. (Nella foto Sebastiano Flori, ferito ad una gamba durante un agguato)

Le indagini
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Sebastiano Flori

RIPOSTO. Due agguati nel raggio di un paio di chilometri e a poche ore l’uno dall’altro. E’ alta la tensione tra i gruppi criminali del comprensorio ionico. E’ stata una domenica di fuoco ieri tra Mascali e Riposto, conclusasi a mezzanotte con gli arresti, compiuti dai carabinieri della Compagnia di Giarre, di tre presunti componenti del commando armato che intorno alle 11 in via Etna a Riposto ha esploso quattro colpi di pistola calibro 7,62 all’indirizzo di un pregiudicato del luogo, un 30enne ritenuto vicino al clan Santapaola. A finire in manette con l’accusa di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco e resistenza a pubblico ufficiale il 44enne Leonardo Parisi, considerato dagli inquirenti affiliato al clan Laudani, il 25enne Remo Arcarisi ed un incensurato di 31 anni.

Un episodio che sarebbe conseguenza di un primo agguato avvenuto a Mascali poco dopo le 17. Vittima il pregiudicato Sebastiano Flori, raggiunto alle gambe da alcuni proiettili sparati da un’automobile in corsa. Interrogato dai carabinieri all’ospedale Sant’Isidoro di Giarre, dove è stato trasportato prima di essere trasferito al nosocomio acese per essere sottoposto ad intervento chirurgico, l’uomo ha raccontato di essere stato ferito mentre si trovava davanti ad un bar della frazione di Carrabba. Una versione smentita poco dopo dai fatti. Davanti al locale indicato da Flori i militari, giunti per un sopralluogo, non hanno rinvenuto tracce di sangue né alcun testimone che confermasse il racconto. I carabinieri della Compagnia di Giarre hanno predisposto nell’immediatezza controlli massicci in alcune zone del comprensorio dove abitano soggetti di interesse operativo. Trenta i militari impiegati. Il timore, poi confermato cinque ore dopo, era che da quel primo agguato scaturisse una ritorsione.

Alle 22 e 30 almeno cinque persone, forse sei, a bordo di due auto, una Bmw ed una Daewoo Matiz, hanno atteso che il pregiudicato ripostese uscisse di casa per gettare i rifiuti ed hanno sparato. Nessuno dei proiettili lo ha fortunatamente colpito. Una pattuglia di carabinieri, che si trovava a poca distanza dal luogo, si è lanciata all’inseguimento delle due vetture in fuga. La folle corsa tra le vie cittadine si è conclusa in via Alfieri a Giarre. La Matiz si è introdotta nel locale interrato di un complesso abitativo mentre la Bmw si è fermata davanti all’accesso, impedendo così ai militari l’ingresso. Abbandonata l’auto, i tre uomini che viaggiavano a bordo di quest’ultima vettura hanno tentato al fuga a piedi ma sono stati bloccati a pochi metri di distanza, davanti agli occhi attoniti dei clienti di un pub che hanno assistito alla drammatica scena. I complici, due o tre, giunti sulla Matiz, l’auto dalla quale sarebbero partiti i colpi di arma da fuoco, sono riusciti invece a far perdere le proprie tracce.

Per ore i carabinieri hanno setacciato il quartiere, compiendo successivamente anche alcune perquisizioni. Le indagini sono ancora in corso per individuarli.

I quattro bossoli rinvenuti in via Etna a Riposto sono stati repertati ed inviati nei laboratori dei Ris di Messina per una serie di accertamenti tecnici. Anche la Matiz, sequestrata insieme alla Bmw, sarà esaminata dalla scientifica. All’alba di stamani i tre arrestati sono stati trasferiti nel carcere di Piazza Lanza, in attesa dell’udienza di convalida, come disposto dal sostituto procuratore di Catania Marco Bisogni.

In queste ore resta altissima l’attenzione degli investigatori. I due episodi, sintomatici di un preoccupante clima di tensione tra clan opposti, potrebbero dare il via a pericolose escalation.


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