Lacrime e profonda commozione per l’ultimo saluto a Sergio Di Loreto, assistente capo della Polizia di Stato deceduto tragicamente martedì scorso all’interno del poligono di tiro di Soddì, in Sardegna. Agrigento, città dove viveva e prestava servizio, ha reso omaggio ad uno dei suoi figli più brillanti nella solenne cerimonia funebre che si è svolta nella chiesa di Santa Croce, nel quartiere di Villaseta.
Presente il Capo della Polizia di Stato
Al funerale non è voluto mancare il Capo della Polizia di Stato Lamberto Giannini, accompagnato dal Questore Rosa Maria Iraci e dal Prefetto Maria Rita Cocciufa, portando il cordoglio e la vicinanza dell’intero corpo nazionale. Sergio Di Loreto aveva 48 anni, lascia due bambini e la moglie. Proprio quest’ultima, durante la messa, non si è staccata nemmeno per un attimo dalla maglia della polizia appartenuta al marito. In tanti hanno reso omaggio all’assistente capo, tra colleghi e semplice cittadini. Sergio, “Iron Man” per tanti, era molto conosciuto ad Agrigento per via della sua vena sportiva che lo aveva portato a gareggiare in diverse maratone ma anche a correre quotidianamente per le stradine della città. Sempre col sorriso. Ieri mattina, per oltre quattro ore, si sono svolti gli accertamenti necroscopici, eseguiti dal medico legale Roberto Demontis, che avrebbero confermato la morte del poliziotto per emorragia causata da un colpo di arma da fuoco al fianco.
La dinamica del tragico incidente
Secondo quanto filtrato in prima battuta il proiettile sarebbe esploso accidentalmente dalla pistola di un collega intento a pulirla. Ma su questa circostanza sono in corso serrate indagini, nel più fitto riserbo, da parte della Squadra Mobile di Oristano coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Silvia Mascia.