Il mercato nero degli imballaggi |Zappia: "Ripercussioni sul Maas" - Live Sicilia

Il mercato nero degli imballaggi |Zappia: “Ripercussioni sul Maas”

Sono vietati per legge, eppure solo una percentuale bassissima degli operatori utilizza imballaggi nuovi ed etichettati per trasportare la merce. Cassette vecchie che possono sviluppare muffe che potrebbero contaminare i prodotti.

<p>Una cassetta nuova, correttamente etichettata</p>

CATANIA – Dovrebbero essere nuovi ed etichettati. Per legge. E invece, al Maas non lo sono per il 90 per cento. Parola di chi, con gli imballaggi, ci vive, avendo avviato un’impresa proprio all’interno dei Mercati agroalimentare di Sicilia. Nella struttura di contrada Junghetto pare che nessuno o quasi utilizzi imballaggi a norma di legge e che, al contrario, sia diffuso l’uso di quelli riciclati, prevalentemente cassette di legno, dentro le quali viaggiano i prodotti ortofrutticoli che poi finiscono sulle tavole dei consumatori. “Il produttore preferisce comprare fuori – spiega Giuseppe Mangano. Una cassetta nuova costa circa 90 centesimi compresa IVA, una riciclata 20 centesimi. Si preferisce risparmiare pur sapendo che l’imballaggio non nuovo non è igienico, che provoca muffe che compromettono il prodotto”.

<p>Casse anonime di plastica</p>

Per questo, esiste una norma specifica. Il decreto legislativo 306/2002 che prevede l’obbligo dell’etichettatura da una parte (che consiste nell’esporre su tutti i prodotti dell’ortofrutta un’etichetta riportante la denominazione e varietà del prodotto,l’origine, la categoria ) e che tale obbligo si intenda assolto quando il prodotto viene venduto nell’imballaggio originale, riportante sulla confezione/cassetta il luogo di produzione, la denominazione del prodotto la categoria, la calibratura.

Una violazione di legge, dunque, con conseguenze sul prodotto e sul mercato. La ditta di imballaggi all’interno del Maas ha aperto nel 2011, è ha registrato sempre affari in calo. “In tre anni abbiamo perso più del cinquanta per cento” – afferma ancora Mangano, che ha dimensionato la struttura in base al mercato dove in poco tempo sarebbero emerse anomalie proprio relative all’utilizzo di imballaggi non nuovi. “Nessuno controlla, ne fuori ne dentro – conclude. Solo gli ispettori ministeriali che, a campione, verificano l’applicazione delle norme. Se continua così saremo costretti a chiudere”.

<p>Cassette senza alcuna indicazione</p>

Una situazione di cui è a conoscenza il presidente del Maas, Emanuele Zappia che, da tempo, ha richiesto, anzi ha offerto, un presidio al corpo della Forestale, proprio per controllare. “La soluzione è un controllo repressivo forte – afferma. Il tentativo di formazione è stato vano, solo pochi operatori hanno compreso. Una soluzione più volte ipotizzata – aggiunge – è un presidio della Forestale qua dentro. Abbiamo offerto i locali e abbiamo esternato che c’è bisogno di un controllo regionale”.

Una possibilità che era stata avanzata nel 2012, ma senza che il presidio fisso sia mai stato attivato. “Il problema è reale – prosegue Zappia. Ma per noi è difficile intervenire”. Per questo si appella, nuovamente, alla regione per poter contare su un supporto. Non per danneggiare gli operatori, sottolinea. “Nessuno vuole danneggiare nessuno – continua – ma le regole ci sono e vanno rispettate, le ha messe il legislatore e noi siamo tenuti a farle rispettare. Così come le rispettiamo noi. In più c’è l’aspetto sanitario degli imballaggi riciclati. Abbiamo fatto molti passi avanti – conclude – ma continuano retaggi culturali difficili da sradicare”.

Una soluzione potrebbe essere la nomina di un direttore, che al Maas pare mancare da sempre. Tra i compiti che spettano a questa figura c’è infatti anche il controllo delle attività mercato li. “Ben vengano le sanzioni e i controlli – conclude Zappia – ma occorre riorganizzarci e lo stiamo facendo. Il mercato risente negativamente di questa situazione e, nonostante quasta sia praticamente solo una struttura immobiliare, ha una parte di responsabilità sulla merce messa in vendita. Per questo serve il controllo e la forte collaborazione degli operatori”.

 


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