Agueci, Agnello e Demontis |Ecco il tridente-antisprechi - Live Sicilia

Agueci, Agnello e Demontis |Ecco il tridente-antisprechi

Leonardo Agueci (nella foto), Maurizio Agnello e Sergio Demontis sono i componenti del pool della procura di Palermo che sta scandagliando le carte dei gruppi parlamentari dell'Assemblea per fare chiarezza sulle “spese pazze” di Sala d'Ercole. A loro "S" dedica un ritratto.

Su "S" in edicola
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PALERMO – I loro nomi e i loro volti popolano gli incubi dei deputati dell’Ars. Sono quelli di Leonardo Agueci, Maurizio Agnello e Sergio Demontis, i componenti del pool della procura di Palermo che sta scandagliando le carte dei gruppi parlamentari dell’Assemblea per fare chiarezza sulle “spese pazze” di Sala d’Ercole. Una squadra che ha saputo prendere in contropiede una materia che, oggi più che mai, è sotto i riflettori. Così, colpo dopo colpo, è stata scoperchiata la pentola delle forniture all’ospedale Civico di Palermo, delle spese anomale della Fondazione Federico II e del business del fotovoltaico, solo per citare alcuni degli ultimi casi. Poi sono finiti sotto i riflettori il caso “Grandi eventi” e l’inchiesta sul “Circuito del mito”. E, siccome “squadra che vince non si cambia”, ora i tre magistrati sono alle prese con i rendiconti dei gruppi parlamentari di Palazzo dei Normanni, ennesimo “santuario” violato.
Ai tre magistrati anti-sprechi “S”, in edicola ma acquistabile online, dedica un ampio ritratto pubblicato nel nuovo numero in edicola. Agueci è un po’ il Mourinho della giustizia: dopo le inchieste sulla banda della Magliana e un incarico al ministero, è tornato in Sicilia per formare la “squadra”. “Mi ispiro allo Special One: bisogna lottare fino all’ultimo, è questo lo spirito con cui lavoriamo”. Agnello, invece, è figlio d’arte: “Mio padre è un magistrato in pensione e durante il periodo delle stragi veniva scortato”. Le minacce sono toccate anche a lui: durante il processo a Vitrano gli è stata recapitata in aula una lettera intimidatoria. Demontis, infine, è sardo e prima di entrare in magistratura si è specializzato proprio in delitti contro la pubblica amministrazione e reati finanziari: è stato lui a condurre le indagini su Marcelletti e Acierno.


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