“Il vantaggio della cessione delle quote dell’Italkali al patrimonio della Regione è duplice. Da una parte pone finalmente fine ad una situazione di incertezza che si trascina da anni e dall’altra rende possibile avviare un progetto che preveda anche tempi lunghi di realizzazione”. E’ questo il primo commento di Alba Alessi, commissario liquidatore dell’Ente minerario siciliano, alla decisione presa oggi dalla giunta regionale di acquisire dall’Ems le quote societarie dell’Italkali.
“La legge del ’99 relativa alla liquidazione degli enti – spiega la dirigente – prevede che i beni che non si possono vendere sul mercato passino al patrimonio della Regione. Quando si è insediato il governo Lombardo, l’anno scorso, avevo presentato all’assessore all’Industria una nota nella quale avanzavo proprio questa proposta. Adesso, da Roma, apprendo che è stata seguita questa strada. Mi sembra una buona soluzione, anche perché tutti i tentativi fatti fino ad ora non si sono rivelati validi”.
Il commissario liquidatore, infatti, in questi nove anni ha cercato più volte di cedere la partecipazione dell’Italkali. “La società – spiega Alba Alessi – di fatto non risulta molto appetibile perché, pur essendo al 51 per cento in mano pubblica, è governata dal socio privato, che possiede il 49 per cento”. Fatto alla base degli insuccessi dei tentativi di collocazione sul mercato.
“Tra il ‘99 e 2000 – ricorda la Alessi – fu avviata una trattativa con il socio privato, Francesco Morgante. Ma la valutazione della Regione venne considerata eccessiva e i privati non accettarono. L’allore assessore regionale della giunta Cuffaro, Marina Noé, mi diede un ulteriore input per cercare acquirenti attraverso un’asta pubblica”. Ma anche questa ipotesi si rivelò impraticabile. “La gara – continua il commissario liquidatore – viene vinta da una società austriaca, che si era dichiarata disponibile a pagare 12 milioni e 500 mila euro”. Di fronte a questa prospettiva, il socio privato presentò un ricorso al Tar mentre i sindacati protestarono, manifestando preoccupazione per la possibile chiusura delle miniere e la conseguente perdita di posti di lavoro.
“La gara venne interrotta – afferma Alba Alessi – Tra il 2006 e 2007 fu tentata un’altra gara, chiusa senza offerte definitive. Nel 2008 ho presentato al nuovo governo lo stato dell’arte, chiedendo chiarimenti su come procedere”. E adesso che la decisione è presa? “Dal punto di vista finanziario non succede nulla – spiega il commissario – L’Ente minerario siciliano restituirà alla Regione 17 milioni di euro, corrispondenti alle quote di capitale dell’Italkali che, ovviamente, verranno sottratte dal bilancio dell’Ems ed aggiunte al bilancio della Regione”. Ma quale sarà il futuro della società? “L’Italkali sollecita da anni interventi di ricapitalizzazione – conclude Alba Alessi – che ovviamente non potevano essere fatti da un ente destinato a chiudere come l’Ems. La Regione, invece, potrebbe farlo oppure potrebbe decidere di vendere”.
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