Nei giorni scorsi ha partecipato alla cerimonia di assegnazione di un bene confiscato alla mafia 20 anni fa. Oggi, in occasione della presentazione, a Palermo, del primo corso universitario di gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha utilizzato quell’esempio come emblematico dei tempi lunghi finora necessari per la consegna degli immobili sottratti ai boss. ”In questi casi – ha detto il Guardasigilli – si perde il senso dell’importanza della misura patrimoniale. Percio’ abbiamo lavorato per accelerare il tempi”. Alfano, intervenuto al convengo di presentazione del corso, ha ricordato che il Governo ha scelto di procedere con ”decreto” a diverse riforme legislative in materia di aggressione ai patrimoni mafiosi e, più in generale, di lotta alla mafia perchè ha ritenuto questi provvedimenti prioritari. ”A differenza del passato, inoltre – ha aggiunto – non si sono attesi eventi tragici, come le stragi, per adottare interventi incisivi”. Il ministro, tra i provvedimenti approvati dall’Esecutivo, ha ricordato il Codice Antimafia e l’istituzione del Fondo di Giustizia.
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